Nel primo semestre del 2024, il Friuli Venezia Giulia ha registrato un importante calo delle proprie esportazioni verso la Germania, con un decremento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo andamento negativo si discosta significativamente dalla media nazionale, che ha visto un abbassamento del 6,7%. I dati, elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato-Imprese Udine su basi Istat, evidenziano difficoltà per le imprese locali, già provate da precedenti contrazioni nel mercato tedesco nel 2023.
Dati allarmanti sull’export
L’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato-Imprese Udine ha rivelato che, considerando il periodo compreso tra gennaio e giugno 2024, il Friuli Venezia Giulia ha subito una perdita in valore delle esportazioni verso la Germania pari a 130 milioni di euro. Questa cifra rappresenta una media di circa 720 mila euro al giorno di vendite che sfuggono alle aziende locali, mentre a livello nazionale la perdita quotidiana è stimata intorno ai 12 milioni di euro. Questo scenario mette in evidenza una contrazione significativa per l’economia regionale, che si riflette negativamente sul tessuto imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia.
La contrazione del mercato tedesco ha un impatto diretto su circa 130 imprese artigiane, coinvolgendo anche 400 lavoratori dipendenti che rischiano di subire le conseguenze economiche di questo calo dell’export. Tali dati evidenziano non solo la vulnerabilità del settore ma anche la necessità di attuare strategie per affrontare la crisi e trovare nuove opportunità di mercato.
L’appello all’internazionalizzazione
In risposta a questi dati, il presidente di Confartigianato Imprese Friuli Venezia Giulia, Graziano Tilatti, ha fatto un invito chiaro: “Dobbiamo trovare nuovi mercati di sbocco”. La sua dichiarazione sottolinea l’importanza di esplorare opportunità commerciali al di fuori della Germania per garantire la crescita e la sostenibilità delle imprese locali. Il suo appello è anche un invito a una maggiore cooperazione tra imprenditori e istituzioni per promuovere l’internazionalizzazione.
In questo contesto, è fondamentale il supporto della Regione, già ribadito durante l’evento Agenda Manifattura 2030. Il presidente Tilatti ha infatti confermato l’impegno della Regione nell’assistere le aziende nella loro internazionalizzazione, aiutandole non solo a entrare ma anche a stabilirsi in nuovi mercati. Questo tipo di sostegno rappresenta una dimensione strategica per affrontare la sfida dell’export e migliorare la resilienza delle aziende del Friuli Venezia Giulia.
Politiche europee a rischio per il settore automotive
Oltre al calo delle esportazioni, Graziano Tilatti ha sollevato una preoccupazione più ampia riguardo alle politiche ambientali dell’Unione Europea. In particolare, ha chiesto un pressing coordinato affinché Bruxelles possa rivedere le sue misure green che stanno impattando fortemente il settore automotive. Questo settore, cruciale per l’economia del Friuli Venezia Giulia, è penalizzato da regolamentazioni troppo rigide, che influiscono non solo sull’industria della produzione di veicoli, ma anche sulla filiera della subfornitura.
Il presidente di Confartigianato ha chiamato a una riflessione seria sulle politiche attuali, sottolineando che è essenziale trovare un equilibrio tra la sostenibilità e la competitività economica. Con il protrarsi di sfide come quelle attualmente affrontate, è necessario che le politiche europee siano riformulate per sostenere davvero le imprese, piuttosto che metterle in difficoltà.
La situazione economica del Friuli Venezia Giulia richiede un’azione proattiva e coordinata. Le imprese artigiane, già in difficoltà nel mercato tedesco, si trovano ad affrontare la necessità di reinventarsi e di esplorare nuove opportunità per garantire un futuro sostenibile e prospero.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Sofia Greco