Calo del voto e disaffezione politico elettorale in friuli venezia giulia: i giovani sempre più lontani dalle urne

Calo del voto e disaffezione politico elettorale in friuli venezia giulia: i giovani sempre più lontani dalle urne

Lo studio della associazione dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia e SWG evidenzia un calo del 20% nella partecipazione al voto, soprattutto tra i giovani, proponendo il voto elettronico e percorsi educativi per rilanciare la democrazia regionale.
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Uno studio della SWG evidenzia un calo del 20% nella partecipazione al voto in Friuli Venezia Giulia negli ultimi 20 anni, con forte disaffezione tra i giovani. Tra le proposte per invertire la tendenza spiccano il voto elettronico e percorsi educativi nelle scuole. - Gaeta.it

L’ultimo studio commissionato dall’associazione dei consiglieri regionali del friuli venezia giulia e realizzato dalla swg, presentato a udine, fotografa un quadro preoccupante della partecipazione al voto nella regione. Negli ultimi venti anni, l’affluenza alle elezioni politiche ed europee si è ridotta di circa il 20%, con una disaffezione più marcata tra i giovani di età compresa tra 18 e 34 anni. La ricerca mette in luce anche motivazioni e proposte concrete emerse dall’elettorato, indicando possibili strade per invertire la tendenza.

Andamento della partecipazione al voto in friuli venezia giulia negli ultimi due decenni

L’indagine si concentra in particolare sul periodo dal 2020 a oggi, evidenziando che soltanto il 42% degli elettori friulani si definisce “fedele” al voto, cioè si presenta sempre alle consultazioni elettorali. La quota degli elettori che hanno saltato almeno una tornata si attesta al 46%, mentre un preoccupante 12% non ha mai esercitato il diritto di voto. La riduzione di circa un quinto della partecipazione alle urne si manifesta in tutte le circoscrizioni regionali, segno che il calo va oltre le differenze territoriali.

Motivazioni principali della disaffezione

Questo dato si inserisce in un contesto più ampio di disinteresse nazionale. Le motivazioni maggiormente riportate dagli intervistati riguardano la sfiducia nei partiti e nelle istituzioni, la mancanza di candidati che ispirino fiducia o interesse, e problemi pratici come la difficoltà a raggiungere il seggio elettorale in caso di lavoro fuori comune o la presenza degli iscritti Aire. Questo gruppo infatti contribuisce in modo rilevante a “gonfiare” le liste degli aventi diritto al voto, ma spesso questi cittadini non esercitano il diritto.

Disaffezione crescente tra i giovani friulani: un quadro da tenere sotto osservazione

L’attenzione maggiore si concentra poi sulla fascia dei più giovani, dai 18 ai 34 anni. In questa categoria il peso di chi non vota abitualmente è nettamente superiore a quello degli elettori che si presentano sempre alle urne. Il sondaggio segna una vicinanza tra i giovani e gli astenuti cronici. Non a caso, la crescita della disaffezione riguarda proprio questa fascia, che sembra non riconoscersi nelle offerte politiche e sente il voto lontano dai propri interessi.

Questo fenomeno ha sollevato preoccupazione tra i rappresentanti dell’associazione dei consiglieri regionali, che sottolineano come il mancato coinvolgimento dei giovani possa incidere in modo sostanziale sulla qualità della partecipazione democratica e sulla rappresentanza futura. Per questo motivo si propone l’introduzione di percorsi educativi mirati nelle scuole superiori che restituiscano significato agli appuntamenti elettorali e favoriscano una nuova consapevolezza civica.

Proposte emergenti per rilanciare il voto

Tra le soluzioni più sostenute dall’elettorato emerge la richiesta di introdurre il voto elettronico. Questo strumento, già sperimentato in alcune realtà, potrebbe rendere più semplice e immediato l’accesso alle urne, soprattutto per i più giovani e per chi vive fuori comune. Parallelamente, si segnala una buona accoglienza per l’idea di concentrare tutte le consultazioni in soli due appuntamenti elettorali all’anno, per evitare dispersioni e affaticamento degli elettori.

Al contrario, le proposte come il voto postale o per delega raccolgono pochi consensi e restano poco convincenti per la maggioranza degli intervistati. La tipologia di voto pare quindi un elemento centrale per contrastare il calo di affluenza, ma bisogna trovare modalità che non compromettano la sicurezza e la trasparenza del voto.

Il componente dell’associazione, roberto molinaro, spinge su un coinvolgimento diretto soprattutto dei giovani, sottolineando come un’iniziativa nelle scuole possa rendere più viva la partecipazione. Lodovico sonego ha invece messo l’accento su alcune distorsioni statistiche derivate dalla presenza di iscritti Aire , che contribuiscono a creare una percezione errata della reale partecipazione elettorale.

Il ruolo delle istituzioni e delle associazioni per la partecipazione civica in friuli venezia giulia

L’appello a un impegno diffuso a diversi livelli istituzionali è arrivato da manuela celotti nel corso della presentazione. La consigliera regionale ha evidenziato come sia necessario favorire la partecipazione popolare coinvolgendo in modo più stretto i giovani e garantendo una rappresentanza più equilibrata, anche con attenzione al genere.

Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale valorizzare i corpi intermedi presenti sul territorio, dai gruppi associativi al terzo settore. Questi soggetti possono diventare interlocutori reali nelle scelte riguardanti temi sensibili come ambiente, sanità e welfare. Il coinvolgimento concreto di queste realtà, oltre all’azione delle istituzioni, può contribuire a ristabilire un rapporto di fiducia e un dialogo continuo con la cittadinanza.

L’attenzione alle esigenze dei cittadini e la disponibilità di strumenti più accessibili alla partecipazione appariranno sempre più urgenti per la regione se intende mantenere un legame solido tra istituzioni e comunità, rafforzando la democrazia locale nel tempo.

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