Calenzano in lutto: centinaia di manifestanti per la sicurezza dopo la tragedia al deposito Eni

Calenzano in lutto: centinaia di manifestanti per la sicurezza dopo la tragedia al deposito Eni

A Calenzano, tremila manifestanti si sono riuniti per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro dopo l’esplosione mortale presso il deposito Eni, esprimendo cordoglio e rabbia per le vittime.
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Calenzano in lutto: centinaia di manifestanti per la sicurezza dopo la tragedia al deposito Eni - Gaeta.it

Oggi Calenzano, località nei pressi di Firenze, ha vissuto un intenso momento di mobilitazione con una manifestazione che ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Secondo le stime fornite dagli organizzatori, circa tremila manifestanti si sono riuniti per esprimere solidarietà e chiedere misure più forti per la sicurezza sul lavoro. Questo evento è stato indetto dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil a seguito della tragica esplosione avvenuta lunedì mattina presso il deposito Eni di via Erbosa, un incidente che ha avuto un impatto profondo sulla comunità locale.

L’importanza della manifestazione

La manifestazione si è svolta davanti alla sede del Comune e ha visto la presenza di numerose delegazioni di lavoratori, tra cui una rappresentanza dello stabilimento Eni di Livorno. Molti amministratori locali hanno partecipato, dimostrando il loro supporto in un momento di dolore per la comunità. Questo è già il secondo incidente mortale in pochi mesi nell’area fiorentina, un fatto che ha suscitato preoccupazione e rabbia tra i partecipanti. La lettura dei nomi delle cinque vittime, accompagnata da un lungo applauso, ha reso tangibile il senso di lutto collettivo. Il pubblico ha dedicato un minuto di raccoglimento in memoria di coloro che hanno perso la vita, esprimendo gratitudine verso i vigili del fuoco, i soccorritori e le forze dell’ordine che sono stati coinvolti nelle operazioni di salvataggio.

Le voci dal palco: richiesta di maggiore sicurezza

Durante la manifestazione, gli interventi sono stati caratterizzati da un profondo cordoglio ma anche da un’innegabile rabbia, espressa in modo composto dai relatori. È emersa una richiesta chiara e univoca: garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. “Servono più controlli e più ispettori”, è stata una delle frasi più ripetute dai rappresentanti sindacali presenti al microfono. La richiesta di una rinnovata attenzione alla sicurezza non è solo una reazione emotiva a un lutto, ma anche un appello civile per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

I politici parlano di sicurezza nelle aree a rischio

Gli interventi istituzionali non sono stati da meno. Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, hanno colto l’occasione per esprimere la necessità di rivalutare la collocazione di impianti ad alto rischio sul territorio. La mancanza di misure specifiche e una pianificazione inadeguata potrebbero essere cause di eventi così drammatici. Anche in piazza erano presenti figure di spicco, come il segretario regionale del Partito Democratico, Emiliano Fossi, il quale ha evidenziato che “il tema della sicurezza deve essere centrale nel dibattito pubblico.” Allo stesso modo, Nicola Fratoianni, parlamentare di Avs e segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha sottolineato l’urgenza di affrontare le problematiche legate all’incolumità dei lavoratori, affermando che “le stesse questioni devono essere risolte definitivamente per evitare ulteriori perdite.”

La manifestazione di Calenzano rappresenta una risposta forte e chiara alla crescente preoccupazione per la sicurezza sul lavoro, una questione che richiede attenzione e azioni concrete da parte delle istituzioni e della società civile.

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