Bonus cer 40% riaperto dal 21 luglio 2025: nuove regole per comunità energetiche e autoconsumo in comuni tra 5mila e 50mila abitanti

Bonus cer 40% riaperto dal 21 luglio 2025: nuove regole per comunità energetiche e autoconsumo in comuni tra 5mila e 50mila abitanti

Il governo riapre il bando per il bonus cer 40%, destinato a comunità energetiche e gruppi di autoconsumo nei comuni tra 5mila e 50mila abitanti, con scadenze precise fino al 2027.
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Il governo riapre il bando per il bonus cer 40%, un incentivo del 40% per impianti di energia rinnovabile in comunità energetiche di comuni tra 5mila e 50mila abitanti, con domande dal 21 luglio al 30 novembre 2025 e scadenze precise per completare i lavori entro il 2026. - Gaeta.it

Il governo ha deciso di riaprire il bando per il bonus cer 40%, un contributo destinato a sostenere la diffusione di impianti di energia rinnovabile nelle comunità energetiche e nei gruppi di autoconsumo. Questo incentivo, inserito nel piano nazionale di ripresa e resilienza , permette di ottenere un rimborso pari al 40% delle spese sostenute per l’installazione di impianti green. Le nuove finestre per presentare domanda partono dal 21 luglio 2025 e si chiudono il 30 novembre 2025, con alcune modifiche alle regole rispetto alla precedente edizione.

Nuove regole per il bonus cer 40% firmate dal ministero dell’ambiente

Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha emesso un decreto aggiornato in cui definisce dettagliatamente i requisiti per accedere al bonus cer 40% e le scadenze da rispettare. In particolare, sono state precise le modifiche riguardo alla platea dei comuni interessati e alla tempistica di realizzazione degli impianti. Questi cambiamenti intendono evitare aperture troppo generiche e garantire che l’incentivo venga utilizzato efficacemente per sviluppare infrastrutture energetiche in territori caratterizzati da una dimensione demografica intermedia.

Il decreto ha anche fissato limiti temporali stringenti per far sì che i progetti vengano portati a termine in tempi certi. Oltre a regolare i destinatari, il provvedimento si concentra sull’effettiva realizzazione degli impianti, per facilitare un impatto concreto sull’autoconsumo e la produzione distribuita di energia.

I comuni e i parametri demografici

Una delle novità più rilevanti riguarda i comuni che possono presentare domanda in questa nuova fase. Solo gli impianti installati in territori con popolazione tra 5mila e 50mila abitanti potranno richiedere il bonus, ma soltanto se le domande sono state inviate a partire dal 16 maggio 2025.

Questa data non è casuale: “coincide con la firma del decreto che modifica le configurazioni di autoconsumo collettivo per la condivisione di energia da rinnovabili ”. Per essere ammessi, anche l’avvio dei lavori deve cadere tra il 16 maggio 2025 e il 21 luglio 2025, data di riapertura degli sportelli per la domanda.

Chi può beneficiare del bonus cer

Concentrarsi su questa fascia demografica evita l’estensione indiscriminata del bonus, limitando il beneficio a comunità con caratteristiche specifiche, spesso meno servite dai grandi piani energetici. L’obiettivo è favorire lo sviluppo locale di energie rinnovabili con impatto diretto sulle utenze del territorio, sulla base di criteri definiti.

Scadenze e tempistiche per completare i lavori

Le condizioni temporali per conseguire il bonus sono state definite in modo più preciso con il nuovo decreto. Le opere per realizzare gli impianti oggetto del contributo devono chiudersi entro il 30 giugno 2026. L’installazione deve dunque volgere al termine in meno di un anno dall’apertura degli sportelli.

Dopo il completamento, le infrastrutture devono entrare in esercizio entro 24 mesi, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2027. Questo vincolo obbliga chi richiede l’incentivo a pianificare con attenzione le fasi di costruzione e attivazione per non incorrere nella perdita del contributo.

Le scadenze hanno lo scopo di evitare che i progetti si arenino, facendo sì che le risorse dello stato vengano impiegate in iniziative reali e funzionanti. Il limite massimo di fine 2027 per l’entrata in esercizio garantisce inoltre un monitoraggio coerente con gli obiettivi europei e nazionali sul rinnovabile.

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