Il governo ha previsto per il 2025 un incentivo che mira a sostenere l’occupazione femminile, attraverso uno sgravio totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Questo bonus riguarda l’assunzione a tempo indeterminato di donne disoccupate, senza limiti di età, e porta con sé precise condizioni di accesso e durata dell’agevolazione. Il sostegno vuole favorire l’ingresso stabile nel mercato del lavoro di lavoratrici che vivono situazioni di difficoltà, con particolare attenzione alle zone del Sud Italia e a determinati settori con disparità di genere.
Caratteristiche principali del bonus assunzione donne disoccupate
Il bonus prevede l’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 650 euro al mese per ogni lavoratrice assunta con contratto a tempo indeterminato nel 2025, tra il 31 gennaio e il 31 dicembre. Non è fissato un limite di età per le beneficiarie e l’assunzione deve rappresentare un incremento netto nella forza lavoro aziendale, quindi un allargamento reale dell’organico.
La durata della riduzione varia in base al profilo della lavoratrice. Per chi è disoccupata da almeno 24 mesi , l’esonero dura 24 mesi. La verifica della condizione di disoccupazione considera i due anni precedenti alla data di assunzione, accertando l’assenza di lavoro subordinato di almeno sei mesi o di collaborazioni coordinate e continuative con compensi superiori ai limiti esenti da tassazione.
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Esonero per settori con disparità di genere
Per donne assunte in settori con forte disparità di genere, come molti mestieri artigiani, l’esonero dura invece 12 mesi. Questi criteri aiutano ad indirizzare gli sgravi verso chi si trova in svantaggio occupazionale e settori ancora poco rappresentati al femminile.
Requisiti necessari per usufruire dell’esonero contributivo
Per accedere al bonus, la lavoratrice deve soddisfare una delle condizioni riguardanti lo stato occupazionale al momento dell’assunzione. Prima di tutto, deve essere priva di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla residenza. In alternativa, rientrano nel bonus donne disoccupate da almeno sei mesi ma residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica del Sud.
Un’altra categoria coinvolge le donne impiegate in settori o professioni dove la disparità di genere è rilevante. Questo aspetto è specificato in un elenco dettagliato, che comprende anche vari mestieri artigiani. L’obiettivo è incentivare l’ingresso stabile in ambiti dove la presenza femminile è ancora molto limitata.
Nel complesso, il bonus incentiva assunzioni a tempo indeterminato rivolte a lavoratrici senza lavoro dalla durata rilevante, favorendo il radicamento stabile della forza lavoro femminile, soprattutto in territori e settori con svantaggi tradizionali.
Come presentare la domanda e condizioni per l’erogazione del bonus
Il datore di lavoro interessato deve essere in regola con il Documento unico di regolarità contributiva , rispettare le norme di sicurezza sul lavoro e applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. La richiesta del bonus si fa esclusivamente online, tramite il portale INPS dedicato alle agevolazioni.
La domanda deve contenere i dati identificativi dell’azienda e della lavoratrice, la retribuzione prevista e una dichiarazione che esclude l’utilizzo di altri sgravi incompatibili. Per le lavoratrici disoccupate da almeno sei mesi residenti nelle regioni del Sud, la domanda va presentata prima dell’assunzione; per gli altri casi è ammessa anche una domanda successiva.
L’esonero spetta anche per assunzioni a tempo indeterminato con contratto di somministrazione, anche se la somministrazione si fa in forma a tempo determinato. Sono esclusi, invece, i contratti domestici, quelli di apprendistato, il lavoro intermittente anche a tempo indeterminato e i contratti a termine o le loro trasformazioni in tempo indeterminato.
Condizioni particolari e esclusioni
L’esonero non è applicabile nei contratti domestici, negli apprendistati e in alcune forme di lavoro a termine. Questo dettaglio limita l’agevolazione alle forme contrattuali ritenute più stabili e strutturate.
Cumulo del bonus con altre agevolazioni fiscali e contributive
Il bonus per l’assunzione di donne disoccupate può essere combinato con altri vantaggi. Tra questi, c’è la maggiorazione del costo ammesso in deduzione fiscale prevista dal decreto legislativo 216 del 2023, conosciuto come bonus 120%. Si tratta di un beneficio di natura fiscale e non contributiva, che aumenta le detrazioni per nuove assunzioni.
Inoltre, le aziende certificate per la parità di genere possono applicare un esonero contributivo dell’1%, previsto dalla legge 162 del 2021, fino a un tetto di 50.000 euro l’anno. Questa misura si somma al bonus donne, rafforzando gli stimoli per la parità nei luoghi di lavoro.
Un altro incentivo si rivolge alle madri con due o più figli: la legge di Bilancio 2024 e la legge di Bilancio 2025 hanno disposto un’esenzione contributiva parziale sulla quota a carico del lavoratore. Questo permette di alleggerire ulteriormente il carico previdenziale per le aziende che assumono madri in condizioni familiari impegnative.
Per chiarimenti e dettagli si raccomanda di rivolgersi al proprio referente paghe o agli uffici competenti. Responsabilità e correttezza nella presentazione delle domande assicurano l’accesso regolare e puntuale agli sgravi.