Questa mattina, i Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Torino hanno attuato un’importante operazione a Chivasso, arrestando tre persone in base a ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di **Ivrea. Gli arrestati sono accusati di fare parte di un’associazione a delinquere mirata alla commercializzazione illecita di animali da compagnia, con accuse che includono maltrattamento, frodi commerciali e truffa. Questo intervento fa parte di un’indagine più ampia, nota come Operazione Banda Bassotti, che ha rivelato attività criminali complesse e già in corso da diversi mesi.
Accuse gravi e misure restrittive
I tre individui coinvolti nell’operazione affrontano una serie di accuse pesantissime, che vanno dalla commercializzazione illegale di animali al maltrattamento. Le loro azioni sono state qualificate come un’associazione finalizzata al crimine, con un vasto raggio di attività illecite, tra cui estorsione aggravata, usura e detenzione di animali protetti sotto il Reg. CE 338/97 e la Legge 150/92. Il complesso quadro accusatorio non si limita a questo, includendo anche frodi e sostituzione di persona.
Il GIP del Tribunale ha autorizzato l’applicazione dei domiciliari, evidenziando il rischio di fuga e reiterazione dei reati dato l’entità delle accuse. Gli aspetti giuridici e procedurali di queste misure sono ancora sotto attenta valutazione e saranno monitorati nel corso delle indagini.
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Operazione Banda Bassotti: dettagli sull’indagine
L’Operazione Banda Bassotti ha portato alla luce un’organizzazione dedita alla vendita illegale di cuccioli di cane. L’indagine, avviata a settembre 2023 dalla Procura della Repubblica di Ivrea, si è rivelata estremamente articolata. Le forze dell’ordine hanno eseguito perquisizioni in varie date significative, come il 16 ottobre e il 9 novembre 2023, rinvenendo un’ingente quantità di cuccioli e fattrici destinate al commercio. Sono stati sequestrati anche documenti sanitari e fiscali, assegni e contante per un valore complessivo di circa 10.000 euro.
Il blitz ha portato alla confisca di beni patrimoniali per un valore totale di oltre 442.000 euro, un’unità immobiliare e un autoveicolo. Tutto ciò dimostra l’ampiezza dell’operazione e la capacità di questa organizzazione di gestire un notevole giro d’affari, stimato in centinaia di migliaia di euro. Si tratta di profitti illeciti derivanti da pratiche di estorsione e dalla vendita di animali privi di documentazione.
Implicazioni future e coinvolgimento del personale
L’operazione ha visto il coinvolgimento di oltre 20 militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Torino, i quali hanno lavorato a stretto contatto su più fronti. La riuscita di questa operazione è significativa nel combattere non solo il traffico di animali, ma anche il sistema di estorsioni e malversazioni collegate a questo fenomeno. Ogni dettaglio emerso finora suggerisce che ci potrebbero essere ulteriori sviluppi nel corso delle indagini, considerando la complessità delle accuse.
Il procedimento si trova ora in una fase delicata, con il processo di indagine che continua. Le prove e gli indizi raccolti dagli investigatori saranno determinanti per eventuali procedimenti futuri e per una valutazione complessiva della portata di questa rete criminale, che ha approfittato di una mancanza di controlli adeguati nel commercio di animali domestici.