Beni per tre milioni di euro sequestrati a un esponente della camorra di Poggiomarino

Beni per tre milioni di euro sequestrati a un esponente della camorra di Poggiomarino

La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sequestra beni per tre milioni di euro ad Antonio Giugliano, esponente della camorra di Poggiomarino, colpendo patrimoni tra Striano, Terzigno e Poggiomarino.
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Sequestrati beni per tre milioni di euro a Antonio Giugliano, esponente di spicco della camorra di Poggiomarino, in un'operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli mirata a colpire il patrimonio illecito del clan. - Gaeta.it

Nella provincia di Napoli sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa tre milioni di euro a un soggetto ritenuto ai vertici della camorra di Poggiomarino. Il sequestro comprende orologi di pregio, diversi immobili tra terreni e appartamenti, nonché quote e beni aziendali di un’impresa nel settore della somministrazione di alimenti e bevande. L’operazione è stata condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, a seguito di un decreto di confisca emesso dal tribunale partenopeo.

Profilo criminale di antonio giugliano e il suo peso nella camorra locale

Antonio Giugliano ha alle spalle una serie di precedenti penali e di polizia che risalgono a diversi decenni. Le accuse che gli sono state mosse comprendono associazione di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona, lesioni personali, rapina e possesso illecito di armi. Questi reati delineano un profilo criminale radicato e variegato, che evidenzia un ruolo centrale nelle attività illecite della camorra vesuviana.

Dal punto di vista operativo, Giugliano ha mantenuto per anni posizioni di comando all’interno delle reti criminali attive in provincia di Napoli. Gli inquirenti hanno seguito le sue attività fin dagli anni ’90 attraverso diverse indagini, che hanno confermato il coinvolgimento continuativo in episodi criminali. Il parallelo con l’altra figura di rilievo, Rosario Giugliano, mette in luce le tensioni e le rivalità interne tra i gruppi criminali che controllano quel territorio.

Dettagli del sequestro e localizzazione dei beni

La confisca ha interessato tredici orologi di alto valore, terreni e appartamenti situati specificamente nei comuni di Striano, Terzigno e Poggiomarino, tutti nell’area napoletana. Oltre agli immobili, sono state sequestrate quote societarie e beni strumentali relativi a un’attività commerciale che opera nella vendita e somministrazione di alimenti e bevande. Questo blocco patrimoniale è stato disposto per interrompere i canali economici dell’organizzazione malavitosa e colpire l’apparato finanziario associato.

Tali beni rappresentano la ricchezza accumulata nel corso degli anni da Antonio Giugliano, noto con il soprannome “o’ savariello”, che in passato ha ricoperto una posizione di rilievo nel clan Fabbrocino, un gruppo criminale rivale di quello guidato da Rosario Giugliano, detto “o’ minorenne”. I comuni coinvolti, situati nella zona vesuviana, sono noti per la presenza storica di infiltrazioni camorristiche. Le proprietà confiscate sono quindi parte dei tentativi di sottrarre risorse all’organizzazione criminale legata a questa famiglia.

Iter giudiziario e attività della dia dietro il sequestro

Il decreto di confisca è frutto di una proposta fatta nel 2012 dal direttore della Dia e aggiornata recentemente dal Centro Operativo di Napoli. L’azione, autorizzata dalla Sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli, ha riguardato i beni e i patrimoni riconducibili al soggetto fino al 2022. L’obiettivo era impedire il reinvestimento di risorse ottenute illecitamente e smantellare la base economica del clan.

Il sequestro materiale è stato eseguito nella prima parte del 2023 dalle forze della Dia, che hanno agito dopo approfondite verifiche documentali e attività di intelligence. Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di iniziative volte a colpire la criminalità organizzata nel Napoletano, in particolare nelle aree con maggiore presenza camorristica. L’attenzione su soggetti con numerosi precedenti penali è strumento fondamentale per ridurre l’incidenza delle attività illegali e ristabilire un ordine legale e sociale.

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