A Baku, in Azerbaigian, ha preso il via la COP29, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Questo importante appuntamento offre uno spazio per riflettere su questioni cruciali legate alla crisi climatica e discutere sulla mobilitazione di risorse finanziarie per affrontarla. Barbara Marchetti, docente presso l’Università degli Studi eCampus, condivide le sue aspettative riguardo al futuro dei fondi dedicati alla sostenibilità ambientale e alle misure necessarie per ridurre le emissioni in linea con l’Accordo di Parigi.
La sfida della finanza climatica e i nuovi obiettivi
La COP29 si presenta come un incontro fondamentale per definire nuovi parametri e fondi destinati alla lotta contro i cambiamenti climatici. Secondo Marchetti, la questione della finanza è particolarmente complessa: è essenziale stabilire target chiari per garantire che gli sforzi per la decarbonizzazione abbiano un supporto adeguato. A Baku, la professoressa interverrà in due side event, contribuendo con la sua esperienza nel settore dell’energia rinnovabile e nella pianificazione sostenibile.
Marchetti farà luce sull’interesse crescente per le Comunità energetiche rinnovabili in Italia, dove già sono state ricevute 400 domande. Queste comunità rappresentano un’opportunità per educare i cittadini sull’energia rinnovabile, mostrando come le tecnologie sostenibili possano integrarsi nella vita quotidiana e contribuire a una maggiore consapevolezza collettiva.
Leggi anche:
Interventi innovativi nel campo delle energie rinnovabili
Il programma della COP29 include anche un evento organizzato da Rse, focalizzato su approcci innovativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Marchetti discuterà dell’importanza dei materiali ad elevato albedo, che possono aiutare a migliorare l’efficienza dei sistemi energetici. Questi materiali, se utilizzati nelle costruzioni e nelle coperture, possono ridurre il calore assorbito, portando a un minore consumo energetico per la climatizzazione degli edifici.
L’intervento di Marchetti metterà in evidenza tre dimensioni cruciali per l’adozione di soluzioni ad elevato albedo: la misurazione satellitare dell’albedo terrestre, l’integrazione di materiali innovativi in contesti edilizi e agricoli, e la classificazione delle loro proprietà ottico-energetiche. Il focus è su come ottimizzare l’uso dell’energia e promuovere una transizione verso pratiche più sostenibili.
Il ruolo dell’ingegneria nella decarbonizzazione
L’ingegneria meccanica gioca un ruolo fondamentale nella transizione verso una società a basse emissioni di carbonio. Marchetti evidenzia che il suo corso di laurea ha recentemente introdotto un esame focalizzato sulla transizione energetica sostenibile, che esplora le sfide e le opportunità legate alla decarbonizzazione e all’efficienza energetica.
Le tematiche trattate includono la cattura della CO2, le energie rinnovabili, e i cicli di vita dei materiali, elementi che si rivelano essenziali per limitare il riscaldamento globale entro i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi. L’insegnamento di questi argomenti prepara gli studenti a diventare professionisti in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico in modo informato e responsabile.
L’importanza della ricerca e della leadership scientifica
Marchetti sostiene con forza il valore della ricerca scientifica all’interno di eventi come la COP29. Le politiche climatiche, per essere efficaci, devono essere sostenute da solidi fondamenti scientifici. Gli scienziati e gli ingegneri hanno il compito di sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di supportare le decisioni politiche necessarie per la sostenibilità.
Evidenzia, infine, la necessità di mantenere un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale. La produzione industriale non può essere arrestata, ma è fondamentale trovare un approccio che permetta alle aziende di prosperare nel rispetto dell’ambiente. L’università e la formazione di nuovi professionisti sono elementi chiave per questo processo di transizione.