L’aggressione che ha portato alla morte di ANTONIO BELLOCCO, noto esponente della ‘ndrangheta e figura di spicco all’interno della curva interista, ha scosso profondamente il panorama milanese. La vittima, uccisa a coltellate due giorni fa, ha lasciato dietro di sé un intricato scenario di indagini e interrogativi. L’autopsia programmata per il 9 settembre non solo offrirà uno sguardo più dettagliato sulle circostanze della sua morte, ma potrebbe anche rivelare elementi chiave salienti per gli inquirenti.
Il delitto di Antonio Bellocco: i fatti
L’omicidio avvenuto in curva
Antonio Bellocco è stato assassinato in un contesto che fa riflettere sulle dinamiche oscure che caratterizzano gli ambienti calcistici di Milano. L’omicidio è avvenuto a pochi passi dallo stadio di SAN SIRO, un luogo che sembra essere il centro nevralgico di tensioni e scontri tra diverse fazioni. Andrea Beretta, il presunto assassino, è attualmente in carcere con l’accusa di omicidio aggravato e altri reati legati alla detenzione di una pistola con matricola abrasa. Le autorità stanno concentrando la loro attenzione sul perché di questo attacco mortale, che ha scatenato un’ondata di shock e preoccupazione nella comunità .
Dettagli sull’autopsia e analisi forensi
L’importanza dell’autopsia, fissata per il prossimo lunedì, va oltre la semplice causa della morte. Gli inquirenti vogliono accertare ulteriormente se vi siano state altre ferite inflitte alla vittima, oltre alle coltellate. Uno degli aspetti più cruciali è rappresentato dalla ferita da arma da fuoco che ha colpito Beretta durante lo scontro. Si indaga su un possibile secondo sparo, nonostante attualmente si sia trovato un solo bossolo in loco, il che potrebbe indicare che non sono state esplose ulteriori munizioni. Gli accertamenti balistici si concentreranno non solo sul bossolo ma anche sull’arma che ha causato lo sparo, per ricostruire con precisione l’episodio.
Le indagini sul business di “Milano Siamo Noi”
L’attività di merchandising sotto inchiesta
Un altro aspetto significativo delle indagini riguarda l’attività commerciale “MILANO SIAMO NOI”, gestita da Andrea Beretta a Pioltello, nella provincia di Milano. Questo business di merchandising ha destato l’attenzione degli investigatori poiché, secondo le dichiarazioni rilasciate da Beretta prima della sua cattura, Bellocco sarebbe stato interessato a questa attività e pretendeva una parte degli utili. Le affermazioni su possibili mire da parte di Bellocco sollevano domande sulle dinamiche di potere all’interno della curva interista.
Una copertura per attività illecite
Le verifiche sugli affari di “Milano siamo noi” sembrano suggerire che potesse fungere da facciata per attività ben più oscure. Le indagini rivelano che sotto la superficie di un’insegna commerciale legittima potrebbe nascondersi un intricato sistema di traffico di droga e gestione illegale di posteggi, con legami diretti al mondo degli eventi intorno allo stadio di San Siro. Questa ragnatela di affari illeciti rappresenta un elemento significativo che le autorità stanno cercando di districare per comprendere appieno l’impatto del crimine organizzato sull’economia locale.
L’omicidio di Antonio Bellocco non è solo un caso isolato ma un evento che riporta alla luce le tensioni e i conflitti insiti in un ambiente dove la legalità è spesso messa in discussione. Le indagini continuano a progredire su più fronti, con l’obiettivo di portare alla luce la verità su questo delitto che ha scosso Milano.