Aumento delle tariffe idriche: protesta degli albergatori marchigiani contro rincari del 10%

Aumento delle tariffe idriche: protesta degli albergatori marchigiani contro rincari del 10%

Aumento delle tariffe idriche del 10% a Pesaro-Urbino provoca proteste tra gli albergatori, che temono ripercussioni sul settore turistico e chiedono una revisione della decisione per sostenere l’economia locale.
Aumento Delle Tariffe Idriche3A Aumento Delle Tariffe Idriche3A
Aumento delle tariffe idriche: protesta degli albergatori marchigiani contro rincari del 10% - Gaeta.it

Il tema delle tariffe idriche ha scatenato un acceso dibattito in provincia di Pesaro-Urbino, dove gli albergatori di Assohotel Confesercenti esprimono forte disappunto per le recenti delibere dell’assemblea d’ambito territoriale ottimale . Con un incremento delle tariffe che si attesta quasi al 10%, famiglie e imprese si trovano a dover fronteggiare costi più elevati, in un contesto già segnato da sfide economiche. La questione è di particolare rilevanza anche per il settore del turismo che rappresenta un pilastro dell’economia locale.

La posizione degli albergatori di Assohotel Confesercenti

Gli albergatori di Assohotel Confesercenti Pesaro-Urbino si sono mobilitati per contestare l’aumento delle tariffe idriche, giudicandolo inaccettabile. Alessandro Ligurgo, direttore dell’associazione, ha descritto la decisione come un “vero e proprio schiaffo” per le famiglie e le aziende locali. Secondo Ligurgo, questi rincari non fanno altro che aggravare una situazione economica già difficile, creata da fattori come l’inflazione e l’aumento generale dei costi di gestione. La protesta degli albergatori è una risposta a una misura che non solo pesa sul bilancio delle famiglie, ma potrebbe anche compromettere il settore turistico, tanto importante per l’economia della regione.

Release di tensioni e preoccupazioni emergono chiaramente nelle parole di Ligurgo, che sottolinea come l’aumento delle tariffe idriche sia una misura che riduce la competitività delle aziende. Di fatto, il confronto con altre realtà marchigiane, come quella di Ascoli Piceno, mette in luce un certo dislivello. Qui infatti, il presidente dell’Aato ha già comunicato l’assenza di aumenti per il biennio 2025-2026, contrariamente a quanto avverrà a Pesaro-Urbino. Questa disparità si traduce in un diffuso malcontento tra gli imprenditori del turismo, ansiosi di non vedere erosi i loro margini di profitto.

Le aspettative dalle società di gestione

La richiesta degli albergatori si rivolge direttamente alle società di gestione dei servizi idrici, in particolare Marche Multiservizi Spa e ASET Spa. Ligurgo ha messo in evidenza che queste aziende presentano bilanci con “svariati milioni di euro negli utili”. Da questo punto di vista, egli suggerisce che sarebbe più opportuno per le aziende considerare una riduzione delle tariffe piuttosto che aumentare il peso economico sui cittadini e sulle imprese. I rappresentanti di Assohotel Confesercenti chiedono, quindi, una revisione della decisione, auspicando una maggiore attenzione ai bisogni delle comunità locali.

Il sentimento tra gli operatori turistici è chiaro: mentre molte realtà nella Regione stanno cercando di riprendersi dai duri colpi economici della pandemia, ulteriori aumenti potrebbero mettere a repentaglio la loro sopravvivenza. La situazione si complica ancora di più se si considerano altri fattori, come il costo delle materie prime e l’aumento dei costi di gestione durante la stagione estiva. La posizione di Ligurgo e degli altri albergatori sembra quindi quella di garantire un miglioramento delle condizioni economiche locali, in modo da sostenere un settore che attira turisti e risorse nella Provincia di Pesaro-Urbino.

L’acqua, un bene essenziale, non dovrebbe seguire dinamiche che ostacolano lo sviluppo della comunità. Gli albergatori invitano a considerare una soluzione che possa portare a un equilibrio demografico, economico e sociale, tutelando le famiglie e le imprese da disagi sempre più gravi.

Change privacy settings
×