Negli ultimi anni, la povertà in Italia ha assunto connotazioni preoccupanti, specialmente per quanto riguarda le famiglie e i minori. Secondo il 28° Rapporto Caritas, presentato in occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, i dati evidenziano un aumento significativo delle famiglie indigenti e un record nella povertà assoluta tra i giovani. Con oltre 3.124 centri di ascolto distribuiti in 206 diocesi, Caritas offre un’analisi dettagliata della situazione, basandosi su informazioni statistiche ufficiali e su osservazioni dirette.
L’aumento della povertà al nord
Negli ultimi nove anni, il numero di famiglie in difficoltà al Nord ha raddoppiato, passando da circa 506.000 a quasi un milione. Questo aumento rappresenta una crescita significativa e preoccupante, che si contrappone ad un incremento meno marcato nel resto d’Italia. Al Centro, le famiglie indigenti sono aumentate del 28,5%, mentre nel Mezzogiorno il tasso si ferma al 12,1%. In generale, il report evidenzia come il Nord stia affrontando un’emergenza sociale senza precedenti, con quasi 998.000 famiglie che vivono in condizioni di estrema difficoltà. Questo è dovuto in parte alla crescente presenza di immigrati, ma anche a una mancanza di politiche efficaci per affrontare la povertà, come dimostra il reddito di cittadinanza, che ha avuto un’efficacia limitata soprattutto nel Sud del Paese.
La situazione dei minori
Un aspetto particolarmente allarmante del rapporto riguarda i minori. L’incidenza della povertà assoluta tra i ragazzi sotto i 18 anni ha raggiunto un valore massimo del 13,8%, il più alto nella serie storica fornita da Istat. Questo dato mette in evidenza una crisi educativa e sociale che sta colpendo la popolazione giovanile. Le famiglie con figli sono le più vulnerabili, in quanto affrontano non solo difficoltà economiche, ma anche una crescente solitudine e disagio, che contribuiscono a perpetuare un ciclo di povertà che sembra sempre più difficile da spezzare.
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Condizioni di vita in diminuzione
La situazione del tenore di vita ha visto un notevole deterioramento. Sebbene i dati europei suggeriscano un miglioramento del rischio di povertà e una diminuzione delle famiglie con bassa intensità lavorativa, se ci si concentra su indicatori più specifici legati ai consumi, emerge un quadro totalmente diverso. La spesa media delle famiglie è aumentata dell’8%, ma la capacità di acquisto reale è calata del 10,5% a causa dell’inflazione. Ciò significa che una parte crescente della popolazione si trova a dover affrontare quotidianamente la mancanza delle risorse necessarie per soddisfare le proprie esigenze basilari.
Misure di sostegno e ingiustizie territoriali
Una delle cause principali di questa crescente disparità è rappresentata dall’inefficacia delle misure di sostegno implementate negli ultimi anni. Mentre il reddito di cittadinanza ha avuto un impatto significativo al Sud, al Nord le misure di contrasto alla povertà sono risultate meno efficaci, lasciando molte famiglie in difficoltà senza un adeguato supporto. Questo ha contribuito a creare una situazione in cui il Nord e il Sud del Paese sembrano percorrere strade sempre più divergenti in termini di povertà e condizioni di vita.
Una riflessione necessaria
La presentazione del rapporto da parte di Caritas offre uno spunto di riflessione su un tema di grande attualità e rilevanza sociale. La situazione attuale richiede una risposta collettiva e coordinata da parte delle istituzioni, con l’obiettivo di affrontare le cause profonde della povertà e intervenire a favore delle famiglie e dei minori in difficoltà, affinché si possa superare questa complessa rete di fragilità che attanaglia il nostro Paese.