Aumento degli infortuni e delle malattie professionali in abruzzo, dati inail primo trimestre 2025

Aumento degli infortuni e delle malattie professionali in abruzzo, dati inail primo trimestre 2025

In Abruzzo nel primo trimestre 2025 aumentano infortuni sul lavoro e malattie professionali, con picchi mortali; Uil Abruzzo chiede interventi urgenti, risorse adeguate e un piano regionale di prevenzione.
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Nel primo trimestre 2025 in Abruzzo aumentano infortuni e malattie professionali, con un preoccupante rialzo degli incidenti mortali. La Uil Abruzzo chiede interventi urgenti per rafforzare prevenzione, controlli e risorse nella sicurezza sul lavoro. - Gaeta.it

Il primo trimestre 2025 in Abruzzo registra un aumento significativo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Secondo i dati Inail elaborati dalla Uil Abruzzo, la situazione presenta un trend preoccupante, con picchi che superano la media nazionale. I sindacati locali chiedono interventi concreti a livello regionale per rafforzare la prevenzione, migliorare i controlli e fermare la crescita di incidenti, compresi quelli mortali.

I dati inail sul primo trimestre 2025 in abruzzo

La conferenza stampa tenuta a Pescara dal coordinatore del dipartimento salute sicurezza e ambiente Uil, Valerio Camplone, e dal segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, ha messo in luce i numeri del bollettino trimestrale Inail relativi a gennaio-marzo 2025. In questo periodo, gli infortuni complessivi sul lavoro in Abruzzo sono aumentati del 2,3%, passando da 1.954 a 1.997. Questo dato, di suo già allarmante, si accompagna a un’impennata più marcata delle malattie professionali denunciate, cresciute quasi del 19%, da 1.871 a 2.222.

Aumento degli infortuni mortali e caso recente

La situazione peggiora ulteriormente se si guardano gli infortuni mortali: nel primo trimestre 2024 erano 2, mentre nello stesso periodo del 2025 sono diventati 6, un aumento del 200%. A questi si somma il recente incidente mortale di un giovane operaio di 30 anni in provincia di Teramo, avvenuto il 6 maggio 2025, che conferma la gravità della situazione sul territorio. A livello nazionale, i dati del 2024 parlano di 1.090 morti, 589.571 infortuni e 88.499 denunce di malattie professionali, con quest’ultime in crescita del 21,6%.

Criticità nella prevenzione e nella gestione dei rischi in abruzzo

Valerio Camplone ha evidenziato che in Abruzzo le malattie professionali hanno registrato un aumento del 40% rispetto all’anno precedente, superando nettamente la media nazionale. Molte di queste patologie si manifestano dopo anni dall’esposizione al rischio, segnalando una valutazione carente dei pericoli da parte delle imprese. Camplone spinge per un rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione delle ASL e della medicina del lavoro. Il monitoraggio diligente nelle zone e nei settori a rischio, coordinato da un piano regionale preciso, è fondamentale.

Risorse umane e finanziarie insufficienti

A ciò si aggiunge una scarsa disponibilità di risorse umane dedicate alla salute e sicurezza. La regione conta soltanto 176 addetti all’ispezione per oltre 41.850 aziende del settore privato, agricolo e pubblico. Questo numero appare insufficiente per garantire controlli efficaci e continui. L’investimento economico regionale è altrettanto limitato: appena lo 0,4% del bilancio totale viene destinato ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro . Secondo la Uil Abruzzo, questa cifra non è adeguata per prevenire gli incidenti e le malattie che stanno crescendo nel territorio.

La richiesta di interventi urgenti da parte della uil abruzzo

Michele Lombardo ha portato la posizione sindacale della Uil Abruzzo, sottolineando come non si possa più ignorare il numero crescente di incidenti, soprattutto quelli mortali. Il sindacato sollecita investimenti mirati alla prevenzione e al rafforzamento delle ispezioni. Per Lombardo, la sicurezza sul lavoro non va vista come un costo, ma come una priorità che previene tragedie evitabili. L’appello si rivolge tanto al governo nazionale quanto agli enti regionali, invitandoli a destinare risorse in modo concreto e programmato.

Ruolo del comitato regionale ex art. 7 del D.Lgs. 81/2008

La Uil punta anche l’attenzione sul Comitato regionale ex art. 7 del D.Lgs. 81/2008, organismo preposto al dialogo tra organi ispettivi, vigilanza e parti sociali. Sebbene la regione abbia formalmente riattivato il comitato, rispettando il minimo di due convocazioni all’anno imposte dalla normativa, finora non sono arrivate iniziative capaci di modificare realmente la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro abruzzesi. Serve una strategia più concreta e operativa.

Necessità di un piano regionale per la sicurezza sul lavoro

La Uil Abruzzo chiede uno sforzo coordinato che metta al centro formazione di qualità, controlli rafforzati e collaborazione tra le parti in causa: organi di vigilanza, organismi paritetici e rappresentanti dei lavoratori. Questo piano dovrebbe mettere a disposizione risorse adeguate e strumenti efficaci per arginare una situazione che continua a evidenziare una strage silenziosa di vittime sul lavoro. Le richieste del sindacato pongono una sfida aperta per i decisori pubblici impegnati a garantire un ambiente di lavoro più sicuro per tutti in Abruzzo.

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