Nel corso del 2023, la Lombardia ha registrato un preoccupante incremento delle aggressioni agli operatori sanitari, con un totale di 4.836 episodi segnalati. Questi atti di violenza, che spaziano dalle intimidazioni verbali agli attacchi fisici, hanno spinto la Regione a mettere in campo nuove misure per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori nel settore sanitario. L’attenzione è rivolta non solo alla prevenzione, ma anche alla gestione degli eventi critici che possono avere effetti devastanti sui professionisti della salute. L’intervento regionale si articola in diverse direttrici, tese a fornire un supporto concreto e tempestivo.
Un contesto allarmante: l’andamento delle segnalazioni di aggressioni
I dati relativi alle aggressioni agli operatori sanitari sono allarmanti, con una significativa percentuale di questi episodi che non vengono adeguatamente denunciati. Nel 2022, solamente il 6% delle aggressioni fisiche erano state segnalate in Procura. Tuttavia, il 2023 segna un ulteriore calo, con solo il 4% delle aggressioni formalmente riportate alle autorità competenti. Questo fenomeno evidenzia una certa reticenza da parte degli operatori a denunciare, che può essere attribuita a motivi variabili, tra cui la paura di ritorsioni o la percezione che la denuncia non porti a risultati tangibili. Il messaggio dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, è chiaro: è fondamentale “prendersi in carico” non solo dei pazienti ma anche dei propri collaboratori, per garantire un ambiente di lavoro più sicuro.
Misure di protezione e collaborazione con le forze dell’ordine
In risposta a questa emergenza, la Regione Lombardia ha adottato una serie di misure volte a tutelare gli operatori sanitari. Tra queste spicca l’importanza della collaborazione con le forze dell’ordine. Gli ospedali e le strutture sanitarie sono stati sollecitati a definire protocolli operativi con le forze di polizia, in modo da garantire un intervento rapido in caso di aggressioni. Questa sinergia è fondamentale per assicurare che ogni segnalazione di violenza venga trattata con la massima urgenza, minimizzando così i rischi per il personale.
In aggiunta, le strutture hanno il compito di istituire procedure interne per fornire supporto psicologico e legale ai dipendenti coinvolti in episodi aggressivi. Questo supporto è essenziale non solo per affrontare le conseguenze immediate di tali atti, ma anche per favorire un recupero duraturo e un clima lavorativo più sereno.
Obblighi di segnalazione e responsabilità delle strutture sanitarie
Un altro punto cruciale delle nuove misure riguarda l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria per ogni episodio di violenza che colpisca i lavoratori della sanità . Allo stesso modo, qualsiasi danno a beni aziendali che si verifichi durante le aggressioni deve essere riportato alle autorità competenti. Queste disposizioni mirano non solo a garantire un’adeguata protezione per gli operatori, ma anche a creare un registro più accurato degli episodi di violenza, affinché si possano elaborare statistiche affidabili e lavorare su piani di intervento più strategici.
Le strutture sanitarie sono chiamate dunque a svolgere un ruolo attivo nella gestione della sicurezza, riconoscendo che la protezione del personale non può essere lasciata al caso. È una responsabilità condivisa che implica una forte collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, con il fine ultimo di ridurre il numero di aumenti e migliorare la qualità del lavoro in ambito sanitario.
Il futuro della salute e della sicurezza
Sebbene le nuove misure adottate dalla Regione Lombardia rappresentino un passo importante per il miglioramento della sicurezza degli operatori sanitari, resta fondamentale un continuo monitoraggio della situazione. Solo affrontando con decisione e responsabilità il problema della violenza in ambito sanitario si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro, dove gli operatori possano esercitare la loro professione con serenità e senza timori. La sfida sarà quella di promuovere una cultura della denuncia e della protezione, affinché ogni operatore sanitario possa sentirsi tutelato e valorizzato nel suo prezioso lavoro.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Laura Rossi