Attivisti di Extinction Rebellion manifestano contro l'inerzia climatica della Regione Piemonte a Torino

Attivisti di Extinction Rebellion manifestano contro l’inerzia climatica della Regione Piemonte a Torino

Attivisti di Extinction Rebellion protestano a Torino contro l’inerzia della Regione Piemonte nell’affrontare l’emergenza climatica, evidenziando la mancanza di azioni concrete dopo cinque anni dalla dichiarazione ufficiale.
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Attivisti di Extinction Rebellion manifestano contro l'inerzia climatica della Regione Piemonte a Torino - Gaeta.it

Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha affisso questa mattina uno striscione provocatorio sulla tettoia del Grattacielo Piemonte, sede della Regione a Torino. Questo gesto vuole attirare l’attenzione sull’emergenza climatica e la mancanza di azioni concrete da parte delle istituzioni locali. Il messaggio, recante la scritta “La Regione osserva, il Piemonte affonda“, evidenzia l’insoddisfazione per gli impegni presi ma non mantenuti dalla Regione stessa.

La dichiarazione d’emergenza climatica e il contesto attuale

Nel 2020, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato una dichiarazione di emergenza climatica, per iniziativa di Maurizio Marrone . Tuttavia, dopo quasi cinque anni, gli attivisti evidenziano come i temi trattati in questa dichiarazione siano rimasti privi di attuazione concreta. Nonostante la formalizzazione di un impegno, non si sono registrati significativi progressi nelle politiche ambientali della regione.

Sacha di Extinction Rebellion ha dichiarato: “Nonostante abbiano approvato una dichiarazione d’emergenza puramente ideologica, a distanza di cinque anni nessuno degli impegni assunti in quella dichiarazione è stato oggi portato a termine.” Questo scenario porta a interrogarsi sulla reale efficacia delle iniziative intraprese dalle autorità. Osservando l’attuale situazione climatica, fatta di eventi estremi, alluvioni e periodi di siccità, diventa chiaro che le risposte delle istituzioni faticano a tenere il passo con le esigenze sempre più pressanti.

L’approccio adottato fino ad ora dalla Regione Piemonte e dal governo italiano è stato principalmente incentrato su azioni di adattamento e interventi d’emergenza. Tuttavia, questa strategia non ha affrontato le cause profonde della crisi climatica e ha suscitato critiche da parte di diverse associazioni, inclusi gli attivisti di Extinction Rebellion.

La nuova iniziativa della Regione e le spinte dei cittadini

Nonostante le critiche, il 2024 segna un nuovo passo per la Regione Piemonte con l’annuncio dell’istituzione dell’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici. Questo ente, dotato di un finanziamento di 850 milioni, dovrebbe servire a monitorare la situazione climatica sul territorio. Tuttavia, molti si chiedono se questa mossa sia sufficiente a invertire la rotta, considerando il contesto in cui è stata proposta.

Antonio, parte del gruppo di attivisti presenti sulla tettoia, ha commentato: “Con cinque anni di ritardo, la Regione istituisce adesso un nuovo ente per monitorare la situazione climatica, dopo che alluvioni e siccità hanno causato milioni di danni.” Le preoccupazioni sui modi e tempi di attuazione di tale iniziativa sono condivise da numerosi cittadini e gruppi ambientalisti, che vedono in questo nuovo ente una possibile opportunità, ma temono anche che possa rimanere un ulteriore passo simbolico, senza reale impatto sul territorio.

Il finanziamento generoso per l’Osservatorio potrebbe suggerire un cambio di rotta, ma la fiducia nella capacità di mettere in pratica delle politiche efficaci resta bassa. Senza un’azione incisiva e coerente, il rischio è che la Regione continui ad affrontare la crisi climatica con misure insufficienti, lasciando la comunità e l’ambiente in una situazione di vulnerabilità crescente.

Questa manifestazione offre l’occasione per riflettere sulla necessità di un cambio di paradigma, dove le parole siano accompagnate da azioni immediate e concrete, in grado di affrontare le sfide dell’emergenza climatica.

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