Assenza di Fondi per la Ricostruzione dopo il Sisma del 2022: La Situazione nelle Marche Resta Critica

Assenza di Fondi per la Ricostruzione dopo il Sisma del 2022: La Situazione nelle Marche Resta Critica

Due anni dopo il terremoto del 9 novembre 2022, la ricostruzione nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino è stagnante, con oltre 50 edifici lesionati e mancanza di fondi nella Legge di Bilancio 2025.
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Assenza di Fondi per la Ricostruzione dopo il Sisma del 2022: La Situazione nelle Marche Resta Critica - Gaeta.it

Il terremoto del 9 novembre 2022 ha messo in ginocchio diverse aree delle province di Ancona e Pesaro-Urbino. Nonostante siano passati due anni da quel tragico evento, la ricostruzione sembra non avanzare. I rappresentanti politici locali hanno espresso grave preoccupazione per l’assenza di fondi nella Legge di Bilancio 2025, evidenziando come oltre 50 edifici siano ancora lesionati e circa 650 persone siano direttamente coinvolte in questa crisi. La mancanza di un sostegno concreto da parte delle istituzioni nazionali e regionali sta rendendo la situazione insostenibile per le famiglie colpite.

Il silenzio delle istituzioni

Il Comitato 707, un gruppo che rappresenta cittadini danneggiati dal sisma, ha fatto sentire la propria voce in un incontro con vari rappresentanti politici, tra cui Maurizio Mangialardi e Antonio Mastrovincenzo del Partito Democratico, insieme alla M5S Marta Ruggeri. Durante la discussione, è emerso il forte rammarico per la scarsa reattività delle istituzioni, in particolare della Giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli. La nota rilasciata dai consiglieri sottolinea che, nonostante il governo regionale avesse ricevuto rassicurazioni dal Commissario straordinario per la ricostruzione, nessuna delle promesse fatte è stata mantenuta. Il 2025 si avvicina, ma i fondi necessari alla riparazione e alla ricostruzione non sembrano in vista, aumentando l’ansia tra i residenti delle zone colpite.

Le dichiarazioni esplicite di alcuni politici, che lamentano il rifiuto della Giunta di richiedere lo stato di emergenza, sono indicative di una situazione che richiede un’attenzione immediata. La mancanza di una strategia chiara per affrontare questa crisi determina un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni, che sono viste come incapaci di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione.

Le reazioni politiche e le prospettive future

La gestione della situazione è diventata un tema di discussione cruciale in Consiglio regionale, dove si prevede un intervento su interrogazioni, mozioni ed emendamenti volti a portare risorse per la ricostruzione nella prossima Legge di Bilancio. Gli esponenti politici coinvolti hanno annunciato la loro determinazione a mantenere vivo il tema, con l’obiettivo di accelerare un cambiamento di rotta. “Aspettiamo un cambio di passo dalla Giunta regionale e dal governo” è stata la richiesta unanime.

Ci sono aspettative elevate riguardo ai prossimi passi, sperando che possano portare finalmente a un’assistenza concreta e tempestiva per i cittadini. Gli abitanti delle zone colpite hanno diritto di tornare nelle loro case, e le istituzioni devono assumere la responsabilità di agire.

La battaglia per un supporto reale e per l’accelerazione della ricostruzione continuerà. I rappresentanti locali hanno promesso di combattere a fianco dei cittadini affinché le promesse fatte non rimangano solo parole vuote, ma si traducano in azioni concrete che possano realmente riabilitare le comunità colpite e restituire una vita normale a chi ha vissuto l’orrore del terremoto. Il futuro è incerto, ma la determinazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo di ricostruzione potrebbe fare la differenza.

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