Assegnate le bandiere verdi e nere della Carovana delle Alpi al friuli venezia giulia tra progetti e criticità ambientali

Assegnate le bandiere verdi e nere della Carovana delle Alpi al friuli venezia giulia tra progetti e criticità ambientali

La Carovana delle Alpi premia con bandiere verdi progetti di tutela ambientale in Friuli Venezia Giulia, mentre Legambiente segnala criticità su mobilità, gestione idrica e pianificazione territoriale.
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La Carovana delle Alpi premia in Friuli Venezia Giulia progetti di tutela ambientale con bandiere verdi e segnala criticità nella gestione del territorio con bandiere nere, evidenziando buone pratiche e problemi nella conservazione della montagna regionale. - Gaeta.it

Al friuli venezia giulia la Carovana delle Alpi ha consegnato le consuete bandiere verdi e nere per segnalare progetti che favoriscono o danneggiano l’ambiente montano regionale. Quattro realtà sono state premiate per iniziative concrete di tutela e valorizzazione, mentre altre tre sono state criticate per scelte ritenute dannose o carenti nel governo del territorio. Legambiente traccia così un quadro delle azioni che influenzano la montagna friulana, offrendo uno spaccato tra buone pratiche e problemi ancora aperti.

Bandiere verdi: progetti che valorizzano la montagna e la cultura locale

Tra le aree premiate spicca l’Associazione progetto lince Italia per il lavoro di reintroduzione del lince nella foresta di Tarvisio. Dopo decenni di assenza, l’animale torna a popolare l’ecosistema locale grazie a un monitoraggio costante e a misure di tutela. Questo esempio riguarda direttamente la conservazione della biodiversità regionale e il rafforzamento degli equilibri naturali, un passo significativo per la foresta friulana.

Esperienze culturali nel cuore della montagna

Casa Alexander Langer riceve una bandiera verde per il progetto “Se pensi diversamente puoi anche farlo”. Si tratta di un’esperienza culturale che propone attività creative e formative nelle aree interne tra pedemontana e montagna. Questo spazio diventa un laboratorio sociale che sostiene la vita delle comunità meno urbanizzate, puntando su educazione e impegno civico per coltivare un nuovo rapporto con il territorio.

L’associazione Oplon è stata riconosciuta per la rivitalizzazione della Val Tramontina. Attraverso eventi come il Threesound Fest e il recupero di Casa Abis, operano su più fronti per promuovere il territorio rurale, valorizzando le tradizioni e stimolando l’attività culturale. Queste iniziative costruiscono un legame forte tra persone e ambiente, alimentando un senso di appartenenza e rispetto per il paesaggio.

Infine, il dominio civico di Clavais si distingue per la gestione collettiva e partecipata del patrimonio locale carnico. La cura condivisa del territorio evidenzia un modello di governance basato sulla comunità, capace di mantenere vive le risorse e garantire la loro trasmissione alle generazioni future. L’iniziativa rivela come piccoli gruppi possono rendere concrete le pratiche di tutela ambientale.

Bandiere nere: critiche su mobilità, acqua e pianificazione territoriale

Tra le criticità segnalate dalla Carovana delle Alpi emerge innanzitutto la vicenda del Comune di Trieste e il progetto della cabinovia metropolitana Trieste-Porto Vecchio-Carso. L’opera ha sollevato contestazioni per l’impatto su un’area tutelata, senza un’adeguata valutazione delle ripercussioni ambientali. Secondo Legambiente manca una strategia complessiva di mobilità sostenibile in città, e il progetto appare come un intervento poco rispettoso del contesto naturale.

La gestione della condotta Sade ha ricevuto una nota negativa assegnata al Consorzio di bonifica della pianura friulana. Legambiente evidenzia come non ci sia stata una gestione oculata della risorsa idrica, con conseguenze rilevanti sul territorio. L’uso dell’acqua richiede piani precisi e attenzione alle esigenze ambientali, che in questo caso risultano insufficienti o disattese.

Problemi di pianificazione stradale

L’assessorato regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche riceve con il suo operato una bandiera nera per la mancanza di una pianificazione chiara della viabilità regionale. La costruzione di strade su versanti e habitat fragili compromette ecosistemi importanti e apre la strada a possibili speculazioni economiche. Questa situazione mette in luce come decisioni senza un approccio integrato possano provocare danni duraturi alla montagna.

In tutto, le bandiere verdi e nere toccano diversi aspetti della vita montana friulana, dal rispetto degli animali alla gestione delle risorse, fino alla mobilità e alla conservazione degli spazi protetti. Questi riconoscimenti servono a far emergere situazioni che richiedono attenzione pubblica e interventi mirati. La montagna regionale resta così un terreno dove si confrontano idee e azioni che condizionano l’ambiente e la comunità.

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