Asili nido convenzionati a Roma in crisi, rischio chiusura per mancanza di adeguamenti economici

Asili nido convenzionati a Roma in crisi, rischio chiusura per mancanza di adeguamenti economici

La crisi economica degli asili nido convenzionati a Roma mette a rischio l’apertura nel 2025-2026; Onda Gialla denuncia il gap tra costi e contributi e annuncia una manifestazione davanti alla Regione Lazio.
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La crisi finanziaria degli asili nido convenzionati a Roma, causata da fondi insufficienti, mette a rischio l'apertura per il 2025-2026; l'associazione Onda Gialla chiede interventi urgenti alla Regione Lazio, con una manifestazione prevista il 1° settembre. - Gaeta.it

La situazione degli asili nido convenzionati a Roma diventa sempre più critica. Secondo l’associazione Onda Gialla, che rappresenta oltre 80 strutture del territorio, la mancanza di aggiornamenti nelle condizioni economiche imposte dal sistema delle convenzioni sta portando molti nidi a trovarsi in difficoltà finanziarie tali da non poter garantire l’apertura nel prossimo anno scolastico. Questo problema investe direttamente la qualità e la continuità di un servizio fondamentale per le famiglie romane che contano su questi spazi educativi.

Situazione economica degli asili nido convenzionati a Roma

Gli asili nido convenzionati ricevono un contributo mensile per ogni bambino iscritto di circa 840 euro. Questo importo, stabilito per legge, si è rivelato insufficiente per coprire i costi effettivi sostenuti dalle strutture. Secondo Onda Gialla, infatti, i nidi spendono in media oltre 1.200 euro per ciascun bambino, una cifra che supera di molto il contributo regionale e comunale, creando un gap economico significativo. Tale differenza genera accumuli di passività per le singole strutture, rendendo insostenibile proseguire nell’erogazione del servizio con gli attuali livelli di finanziamento.

Nei mesi scorsi, numerosi operatori dell’infanzia hanno denunciato questa disparità, sottolineando come l’assenza di un adeguamento delle tariffe impedisca loro di coprire spese fondamentali come il personale, gli spazi educativi e la manutenzione. L’impossibilità di reperire fondi aggiuntivi ha comportato un progressivo impoverimento delle risorse disponibili per garantire un servizio dignitoso. Diverse strutture, infatti, hanno esaurito le riserve economiche accumulate in anni passati, e ora si trovano di fronte a una scelta difficile: chiudere o sacrificare la qualità degli interventi educativi.

Rapporti tra sindacati, campidoglio e regione lazio

Onda Gialla ha partecipato a un tavolo di confronto con rappresentanti del Campidoglio e della Regione Lazio. A seguito di questi incontri, Roma Capitale ha annunciato alcune misure di agevolazione che potrebbero contribuire ad alleviare parte del disagio economico vissuto dai nidi. Tuttavia, la Regione Lazio non ha attuato interventi immediati per modificare o migliorare le condizioni finanziarie. L’ente regionale ha rinviato ogni possibile azione correttiva almeno al prossimo triennio, lasciando concreto spazio di preoccupazione tra gli operatori.

La posizione della Regione ha sollevato un ampio malcontento tra gestori e dipendenti degli asili, molti dei quali considerano questo atteggiamento una forma di abbandono, proprio nel momento in cui la compressione finanziaria peggiora. Onda Gialla ha espresso la propria frustrazione per una situazione che grava da tempo sulle spalle delle strutture. Le difficoltà si accumulano senza soluzioni rapide e le istituzioni vengono esortate a intervenire quanto prima, per non compromettere ulteriormente il settore.

Conseguenze per il prossimo anno scolastico e la mobilitazione prevista

Le conseguenze di questa crisi economica sono drammatiche. Molte strutture convenzionate hanno ormai esaurito la tenuta finanziaria e, senza un intervento urgente, rischiano di non poter assicurare l’apertura nell’anno educativo 2025-2026. L’abbandono di servizi così essenziali rischia di provocare un impatto immediato sulle famiglie che contano sui nidi per l’educazione e la custodia dei figli. Questo è particolarmente grave in una metropoli come Roma, dove la domanda per il servizio è alta e il sostegno per l’infanzia rappresenta una priorità pubblica.

Per portare l’attenzione su questa emergenza, l’associazione Onda Gialla ha convocato una manifestazione il 1° settembre davanti alla sede della Regione Lazio. L’obiettivo è richiamare le istituzioni, in particolare l’ente regionale, a adottare provvedimenti concreti e urgenti. Serve ristabilire un equilibrio tra costi e compensi, senza il quale l’intero sistema rischia il collasso. Questo evento vuole far vedere la gravità della situazione e la necessità di un confronto reale sulle risorse destinate a uno dei servizi che più coinvolgono la vita quotidiana delle famiglie e dei bambini romani.

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