Arriva il primo impianto in ceramica per protesi d’anca certificato in Europa, una svolta per l’artroplastica

Arriva il primo impianto in ceramica per protesi d’anca certificato in Europa, una svolta per l’artroplastica

MatOrtho ottiene il marchio CE per ReCerf*, primo impianto d’anca in ceramica certificato in Europa, che elimina il metallo migliorando biocompatibilità, durata e qualità della vita dei pazienti.
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MatOrtho ha ottenuto la certificazione CE per ReCerf*, il primo impianto d’anca con rivestimento in ceramica biocompatibile, che elimina il metallo e migliora l’integrazione ossea, promettendo interventi più sicuri e duraturi in Europa. - Gaeta.it

La chirurgia dell’anca si prepara a cambiare passo con l’arrivo del primo impianto di rivestimento in ceramica certificato in Europa. L’azienda MatOrtho ha ricevuto il marchio CE per ReCerf*, un dispositivo che elimina del tutto il metallo nelle protesi d’anca. Questa novità arriva dopo l’approvazione in Australia nel novembre 2024 e si prepara ad entrare in commercio nel nostro continente. L’utilizzo della ceramica, materiale biocompatibile e poroso, promette di migliorare la qualità della vita dei pazienti, riducendo i rischi per chi si sottopone a interventi di artroplastica.

Il nuovo impianto in ceramica certificato in europa

Il più recente capitolo nella chirurgia protesica ha visto l’azienda MatOrtho ottenere il marchio CE per il suo dispositivo ReCerf*, primo impianto al mondo con rivestimento in ceramica disponibile in commercio. Questa certificazione attesta la conformità agli standard europei di sicurezza e prestazioni. La prima approvazione risale a novembre 2024, quando la Therapeutic Goods Administration australiana autorizzò l’impianto. Da quel momento oltre 1.600 pazienti hanno ricevuto questo innovativo rivestimento, con risultati clinici che mostrano un tasso di revisione basso fino a sei anni dopo l’intervento.

Caratteristiche uniche di recerf*

ReCerf* si distingue per la sua composizione: la ceramica è stata sviluppata con un brevetto che rende la superficie porosa, ideale per integrarsi con l’osso senza bisogno di uno strato intermedio di titanio, come avveniva nelle protesi metalliche. Questo elimina la necessità di impiegare metallo nel rivestimento, riducendo al minimo i rischi di reazioni avverse e usura, e migliorando il fissaggio dell’impianto.

Il significato della ceramica in chirurgia protesica: vantaggi e innovazioni

La ceramica rappresenta un cambiamento netto rispetto alla tradizionale protesi metallica. Uno dei punti chiave di questa tecnologia è la biocompatibilità: il materiale poroso favorisce la crescita dell’osso sulla superficie del rivestimento, salvaguardando così più tessuto osseo durante l’intervento. Prima era necessario utilizzare uno strato di titanio per ottenere una buona adesione, ma ReCerf* ha risolto questa esigenza grazie a un trattamento ceramico brevettato.

In Italia gli interventi d’anca superano i 100.000 all’anno e i numeri aumentano, proprio per questo un dispositivo come ReCerf fa sperare in una maggiore qualità degli esiti operatori. Secondo Alessandro Calistri, chirurgo ortopedico e docente a Roma Sapienza, *la sostituzione del metallo con la ceramica offre un’opportunità concreta: preservare osso e ridurre complicanze a lungo termine. Il dispositivo, introdotto nel 2018, ha dimostrato di adattarsi a diverse tipologie di pazienti indipendentemente dal sesso o dalla dimensione dell’impianto.

Dati scientifici a supporto

Lo studio pubblicato su Bone & Joint ha confermato una sopravvivenza fino a cinque anni superiore alle precedenti protesi metallo su metallo, con miglioramenti tangibili nei risultati riferiti dai pazienti. Questa protesi ridefinisce il concetto di funzionalità e durata, modificando l’approccio chirurgico e clinico.

Impatti e sfide per la pratica medica in italia ed europa

L’introduzione del rivestimento in ceramica non avverrà in maniera immediata e capillare. Calistri ha spiegato che l’adozione sarà graduale e legata a pochi centri specializzati, in Italia e nel resto d’Europa. Le ragioni sono legate alla complessità tecnica dell’intervento con questa nuova tecnologia e alla necessità che i chirurghi acquisiscano competenze specifiche per operare con successo con ReCerf*.

L’attenzione è dunque puntata sulla formazione dei professionisti e sull’ammodernamento delle strutture, per non perdere l’occasione di questa innovazione. L’inserimento sul mercato italiano dovrebbe avvenire entro fine 2025, permettendo ai pazienti un’alternativa più avanzata.

In un contesto di popolazione che invecchia e casi protesici in aumento, l’arrivo di questo impianto può modificare la storia della chirurgia dell’anca, pur con una progressione pacata.

L’evento ista 2025 di roma: momento chiave per la diffusione della nuova tecnologia

A settembre 2025 Roma ospiterà l’ISTA, International Society for Technology in Arthroplasty, manifestazione dedicata a ingegneri e chirurghi ortopedici. Presieduta da Stefano Gumina e Alessandro Calistri, la conferenza sarà l’occasione per un confronto diretto su questa novità, ponendo ReCerf* al centro del dibattito tecnico e clinico.

L’evento fungerà da palcoscenico per aggiornare la comunità medica sui risultati, sulle applicazioni e sulle prospettive del nuovo impianto in ceramica. Oltre a favorire la collaborazione tra specialisti, permetterà di approfondire le tecniche operatorie necessarie e di tracciare le linee future della chirurgia protesica.

I presenti potranno osservare da vicino le caratteristiche del rivestimento e analizzare le esperienze raccolte finora, facilitando così una diffusione controllata e consapevole.

Il ruolo della ceramica per pazienti più giovani e donne

L’uso della ceramica non riguarda solo gli sportivi, come si potrebbe pensare comunemente. Calistri sottolinea che questa tecnologia può offrire un vantaggio particolare alle donne, consentendo di conservare più osso durante l’operazione rispetto alle protesi tradizionali.

Il riferimento a casi noti come Andy Murray, tennista che ha affrontato un intervento all’anca con una protesi metallica, esemplifica le aspettative funzionali richieste, ma la ceramica ha potenzialità ancora più favorevoli. Da tempo usata in ortodonzia per la sua compatibilità con i tessuti biologici, la ceramica rappresenta il miglior materiale disponibile per preservare l’integrità ossea e ridurre effetti collaterali post-operatori.

Qui si apre una nuova possibilità per molti pazienti che cercano risultati duraturi e meno invasivi, dando così riscontri positivi non solo alla funzione ma alla qualità della vita dopo l’intervento.

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