Un’importante operazione di polizia ha portato all’arresto di Orhan Jashar, un latitante ricercato dalla squadra mobile di Napoli per legami con un’organizzazione criminale che gestiva illegalmente una discarica all’interno di un campo nomadi. Le forze dell’ordine, collaborando con il personale del Commissariato di Scampia, hanno rintracciato l’uomo, che era sparito dal luglio scorso, grazie a un attento servizio di sorveglianza nella zona.
Attività della squadra mobile e rintracciamento di Jashar
Dopo mesi di indagini, gli agenti della squadra mobile hanno concentrato i loro sforzi nel campo nomadi di via Cupa Perillo, considerato un punto chiave per le operazioni illecite legate alla gestione dei rifiuti. Orhan Jashar è stato trovato a nascondersi in questa difficile realtà urbana, un contesto famoso per attività criminali e degrado sociale. Il lavoro di pattugliamento ha richiesto pazienza e precisione da parte della polizia, che ha monitorato la situazione per diversi giorni prima di effettuare l’arresto.
Jashar, secondo le indagini, era parte di un’organizzazione composta prevalentemente da persone di etnia rom, dedita alla gestione di una discarica abusiva. Questo gruppo ha trasformato un’area già vulnerabile in un ricettacolo di rifiuti non autorizzati, dimostrando quanto la malavita possa approfittare delle fragilità sociali. Il suo arresto rappresenta non solamente un passo importante nella lotta contro il crimine organizzato, bensì anche una risposta fondamentale alle esigenze dei cittadini che vivono in situazioni di rischio.
Le attività illecite dell’organizzazione criminale
Le indagini hanno rivelato l’ampiezza delle operazioni illegali condotte da questo gruppo. A partire dal 2017, l’organizzazione ha sversato tonnellate di rifiuti, compresi quelli speciali, in un’area già compromessa, generando gravi rischi per la salute pubblica. Non solo i materiali venivano abbandonati, ma spesso venivano anche inceneriti all’aperto, contribuendo a una forma di inquinamento atmosferico e creando un ambiente ostile per i residenti.
Particolarmente preoccupante è la vicinanza di due scuole all’area contaminata, dove i bambini si trovano a dover convivere con i pericoli derivanti dalla combustione dei rifiuti. Le indagini, che hanno coinvolto la Procura della Repubblica e la Direzione Distrettuale Antimafia, hanno portato alla luce reati come associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti, svelando un quadro complesso e allarmante. In questo contesto, l’arresto di Jashar rappresenta una risposta diretta a anni di illegalità e degrado ambientale.
Conseguenze legali e andamento delle indagini
Dopo il suo arresto, Orhan Jashar e i suoi complici sono stati processati e condannati in primo grado, con pene che oscillano da 3 anni e 8 mesi fino a 8 anni di reclusione. Jashar, in particolare, ha aggravato la sua situazione legale sottraendosi a precedenti arresti domiciliari. Questo aspetto sottolinea la gravità della sua condotta, che fa parte di un quadro di crimine organizzato ben radicato nel territorio.
Le indagini non si fermano qui; le autorità stanno continuando a lavorare per identificare ulteriori membri dell’organizzazione e prevenire altre attività illecite. La lotta contro la criminalità e la protezione dell’ambiente rimangono priorità per le forze dell’ordine, che si trovano a dover affrontare sfide significative in contesti sociali delicati come quello di Scampia.