Arresti a Catanzaro: due giovani tentano di introdurre telefoni in carcere con un pallone

Arresti a Catanzaro: due giovani tentano di introdurre telefoni in carcere con un pallone

Due giovani, un 22enne e un minorenne, arrestati per tentato contrabbando di undici telefoni cellulari nel carcere di Siano a Catanzaro, grazie all’efficace sorveglianza tecnologica.
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Arresti a Catanzaro: due giovani tentano di introdurre telefoni in carcere con un pallone - Gaeta.it

Due uomini, uno dei quali minorenne, sono stati arrestati dalla polizia penitenziaria mentre tentavano di introdurre ben undici telefoni cellulari all’interno del carcere di massima sicurezza di Siano, situato a Catanzaro. Questo episodio evidenzia la continua lotta contro i tentativi di contrabbando all’interno degli istituti penitenziari, una pratica purtroppo comune. I protagonisti di questo tentativo sono R.M., un 22enne di Isola Capo Rizzuto, e D.F., un quindicenne di Crotone.

Il piano audace dei due giovani

La situazione si è svolta nei pressi del carcere, dove i due ragazzi, a bordo di un’auto guidata da R.M., hanno deciso di utilizzare un pallone da calcio come veicolo per trasportare i telefoni. Dopo aver tagliato il pallone, hanno infilato al suo interno non solo undici telefoni, ma anche altrettanti caricabatteria, nel tentativo di rendere più facile il trasporto. Questa scelta, apparentemente ingegnosa, si è rivelata un fallimento.

D.F. ha tentato di calciare il pallone oltre le alte mura del carcere, visibili dal campo di calcio interno. La manovra, tuttavia, è stata monitorata dal sistema di videosorveglianza del carcere, che ha prontamente allertato la polizia penitenziaria. Il piano, studiato nei minimi dettagli, è stato neutralizzato prima che potesse avere successo, evidenziando l’importanza della sorveglianza tecnologica in tali contesti.

L’arresto e le conseguenze legali

Dopo il tentativo di contrabbando, la polizia penitenziaria ha fermato i due giovani. R.M. e D.F. sono stati arrestati con l’accusa di procurata inosservanza delle misure detentive, un reato serio che comporta conseguenze legali significative. La legge, infatti, prevede pene severe per chi tenta di contrabbandare beni all’interno delle strutture carcerarie, vista l’importanza del mantenimento dell’ordine e della sicurezza.

Il maggiore dei due, R.M., attualmente si trova nelle celle di sicurezza della questura di Catanzaro e dovrà comparire davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare per affrontare le accuse. Sarà assistito dall’avvocato Fabrizio Salviati. D.F., essendo minorenne, ha un percorso legale diverso e sarà difeso dall’avvocato Aldo Truncé. A lui è stata disposta l’affidamento alla famiglia, un trattamento comune per i giovani coinvolti in reati minori, a patto che ci siano garanzie per evitare comportamenti futuri problematici.

L’importanza della sorveglianza nelle carceri

Questo episodio mette in evidenza come le tecnologie di sorveglianza siano fondamentali per prevenire il contrabbando all’interno delle carceri. Con sistemi di monitoraggio attivi 24 ore su 24, le autorità penitenziarie possono tenere sotto controllo le attività sospette. L’implementazione di tecnologie moderne nella gestione carceraria ha dimostrato di essere efficace nel prevenire tentativi di introdurre telefoni e altri beni proibiti.

Il contrabbando di telefoni cellulari è un problema significativo per le autorità penitenziarie, poiché questi dispositivi possono essere utilizzati per coordinare attività illecite, comunicare con l’esterno o, in alcuni casi, persino pianificare evasioni. Per questo motivo, episodi come quello accaduto a Catanzaro richiedono una pronta reazione da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni coinvolte.

La gestione della sicurezza carceraria è una questione complessa che richiede un equilibrio tra la tutela dei diritti dei detenuti e la necessità di mantenere l’ordine all’interno delle strutture. L’intervento tempestivo della polizia penitenziaria in questo caso dimostra come la vigilanza costante possa fare la differenza nello scongiurare situazioni di pericolo.

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