Arrestato un uomo a Corigliano-Rossano per atti persecutori nei confronti dell'ex compagna

Arrestato un uomo a Corigliano-Rossano per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna

Arrestato un 43enne a Corigliano-Rossano per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata, dopo indagini che hanno rivelato comportamenti molesti e minacce sistematiche.
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Arrestato un uomo a Corigliano-Rossano per atti persecutori nei confronti dell'ex compagna - Gaeta.it

Un’operazione della Polizia di Corigliano-Rossano ha portato all’arresto di un 43enne ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata. L’ordinanza di arresto agli arresti domiciliari è stata emessa dopo un’indagine approfondita coordinata dalla Procura della Repubblica, iniziata a seguito di una denuncia presentata dalla donna lo scorso dicembre.

La relazione diventata insostenibile

La vittima ha raccontato agli agenti di aver intrattenuto una relazione con l’indagato, che all’inizio sembrava normale, ma che con il passare del tempo è diventata sempre più complicata. In seguito a ripetuti episodi di violenza psicologica e comportamenti controllanti, la donna ha preso la decisione di troncare il legame. Tuttavia, la sua volontà di interrompere la relazione non ha messo fine alle molestie.

Dalla denuncia è emerso che l’uomo ha messo in atto una serie di comportamenti molesti che includevano pedinamenti, appostamenti e continue minacce tramite telefonate e messaggi. La donna ha raccolto prove concrete delle molestie, come screenshot delle conversazioni e video registrati da sistemi di sorveglianza nella zona, che confermavano quanto denunciato. Questi elementi hanno rafforzato la posizione della vittima e dato maggiore serietà all’indagine.

L’indagine coordinata dalla Procura

L’ufficio del Commissariato, sotto la direzione della Procura di Castrovillari guidata dal magistrato Alessandro D’Alessio, ha avviato un’inchiesta per raccogliere ulteriori prove e ascoltare eventuali testimoni. Attraverso un lavoro meticoloso, gli agenti sono riusciti a tracciare un profilo di comportamento dell’indagato. L’analisi delle prove ha dimostrato un persistente e sistematico atteggiamento persecutorio che ha lasciato la donna in uno stato di paura e ansia.

Il 17 gennaio, dopo che l’inchiesta ha acquisito sufficiente sostegno probatorio, il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, emanando l’ordinanza per gli arresti domiciliari. Questo provvedimento rappresenta una risposta concreta alle accuse e ha lo scopo di tutelare la vittima, che si è mostrata coraggiosa nel denunciare i fatti.

La tutela delle vittime di stalking

La vicenda evidenzia l’importanza di avere un sistema legislativo e sociale efficiente per la protezione delle vittime di stalking e violenza domestica. In molti casi, la paura delle ripercussioni e la scarsa fiducia nelle istituzioni possono impedire alle vittime di denunciare. Gli enti di sicurezza, come la Polizia, svolgono un ruolo cruciale nell’incoraggiare le segnalazioni e nel fornire un sostegno adeguato a chi si trova in una situazione di pericolo.

Il caso di Corigliano-Rossano non è isolato; purtroppo, molte donne affrontano situazioni simili. Ecco perché è fondamentale che ci siano risorse dedicate e un clima di supporto che favorisca la denuncia. Oltre ai provvedimenti legali, è necessaria una sensibilizzazione collettiva per riconoscere l’importanza di proteggere le vittime e ripristinare un senso di sicurezza all’interno delle comunità.

La lotta contro la violenza di genere continua a essere una priorità, e ogni intervento volto a garantire la sicurezza delle persone coinvolte deve essere accolto con attenzione e serietà. L’auspicio è che eventi come quello di Corigliano-Rossano possano fungere da monito e da esempio per una maggiore vigilanza e protezione.

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