Un operatore del settore locale è stato denunciato dai carabinieri per il reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. L’operazione, svolta nelle prime ore di mercoledì, ha portato alla scoperta di una piantagione di cannabis, rivelando un’azione di controllo attenta da parte delle forze dell’ordine. I dettagli dell’operazione offrono uno sguardo approfondito sulla lotta contro il traffico di droga in provincia di Trento.
La scoperta della coltivazione
Movimenti sospetti e intervento dei carabinieri
Secondo le informazioni fornite dall’Arma, il nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Borgo Valsugana ha notato movimenti sospetti nei pressi di un’abitazione locale. Questi segnali hanno spinto gli agenti a intervenire. Dopo aver effettuato un’accurata osservazione della zona, i carabinieri sono riusciti a localizzare una piccola serra adibita alla coltivazione di cannabis.
All’interno della serra, sono state trovate dieci piante di cannabis, ciascuna alta oltre un metro e mezzo. La stima ha rivelato che il totale della sostanza vegetale ammontasse a circa 3,4 chili, un quantitativo significativo che ha sollevato allerta tra le forze di polizia.
Le piante erano ben curate e nascoste, segno di una pianificazione adeguata da parte del coltivatore, il quale aveva apparentemente accesso a tutte le attrezzature necessarie per la manutenzione della coltivazione.
Perquisizione e ulteriori evidenze
Rinvenimento di marijuana e attrezzature
Dopo aver identificato e localizzato la serra, i carabinieri hanno proceduto a una perquisizione dell’abitazione del 40enne. L’intervento ha portato alla scoperta di ulteriori 140 grammi di marijuana già essiccata. Questa scoperta ha rafforzato i sospetti iniziati con la prima segnalazione.
In aggiunta all’ulteriore sostanza stupefacente, sono stati rinvenuti anche due bilancini elettronici di precisione, un’attrezzatura comunemente utilizzata per pesare le sostanze ai fini dello spaccio. Inoltre, sono stati trovati fertilizzanti liquidi, suggerendo che il sospettato avesse pianificato un’operazione di coltivazione di cannabis di più ampio respiro.
Questo complesso di elementi costituiva un quadro evidente dell’attività illecita dell’operaio, il quale ora si trova a dover affrontare gravi accuse da parte della Procura della Repubblica di Trento.
Le conseguenze legali
Denuncia e seguito giudiziario
Dopo le evidenze raccolte dai carabinieri, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà. Le accuse che gravano su di lui trascendono la semplice coltivazione personale e si configurano come un comportamento indirizzato alla commercializzazione della sostanza.
Le indagini da parte delle forze dell’ordine continuano, e saranno ora seguite da un procedimento giudiziario che determinerà le responsabilità definitive dell’individuo. La situazione rappresenta un chiaro esempio degli sforzi delle autorità nel combattere la coltivazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, evidenziando il costante impegno per garantire la sicurezza nella provincia di Trento.
Il monitoraggio delle aree sospette e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine sono fattori cruciali nella repressione di attività illecite, contribuendo a un ambiente più sicuro per la comunità locale.