Beinasco, comune della provincia di Torino, è stato teatro di due rapine violente che hanno spinto i Carabinieri ad avviare un’indagine culminata nell’arresto di un giovane di 23 anni. Le aggressioni, avvenute in rapida successione, hanno lasciato segni evidenti sulle due vittime, entrambe anziane. I dettagli emersi dall’indagine pongono in luce una spirale di violenza che ha colpito la comunità.
La prima aggressione: violenza gratuita in via Mirafiori
La drammatica sequenza di eventi è iniziata nella serata del 10 ottobre, quando un anziano di 67 anni, mentre scaricava la spesa dalla propria auto in via Mirafiori, si è visto avvicinare da un giovane. Quest’ultimo, senza alcuna esitazione, ha chiesto con insistenza di ricevere il portafogli della vittima. Il rifiuto dell’anziano ha suscitato una reazione violenta; il 23enne lo ha colpito con un pugno al volto, facendolo cadere a terra. Dopo aver subìto l’aggressione, l’uomo, visibilmente scosso, è riuscito a recarsi in caserma per denunciare l’accaduto. I sanitari intervenuti hanno assegnato una prognosi di 15 giorni, confermando la gravità delle lesioni riportate.
L’anziano ha fornito ai Carabinieri dettagli importanti riguardo all’aggressore, contribuendo a gettare luce su quanto avvenuto e avviando l’indagine. La rapidità con cui si è presentato in caserma ha rivelato la sua determinazione nel non lasciar impunito il crimine subito, evidenziando inoltre la necessità di sicurezza nella comunità.
Seconda aggressione: un nuovo attacco in via Schifani
Solo poche ore dopo il primo episodio, in via Schifani un altro anziano di 73 anni ha subito un attacco simile. Mentre portava a spasso il suo cagnolino, l’uomo è stato avvicinato dal medesimo giovane. Anche in questo caso, il 23enne ha intimato alla vittima di consegnargli 50 euro. All’ennesimo rifiuto, il malvivente non ha esitato a colpirlo con un pugno, facendolo cadere a terra e rubando il cellulare della vittima prima di darsi alla fuga. Per questa aggressione, la prognosi è stata di 7 giorni, segno della violenza inflitta.
La successione repentina di tali aggressioni ha scosso la comunità e ha fatto emergere un clima di insicurezza tra gli anziani, che si sono trovati vulnerabili in luoghi che dovrebbero essere sicuri. I Carabinieri, grazie alle descrizioni delle vittime e ai riconoscimenti fotografici, hanno potuto avviare delle ricerche mirate per individuare il responsabile di queste azioni.
Rintracciamento e arresto del sospetto
Il lavoro delle forze dell’ordine ha portato a un’identificazione rapida del presunto aggressore, noto alle autorità per precedenti di crimine simili. Dopo aver rintracciato il 23enne, i Carabinieri hanno fatto irruzione nella cantina di un conoscente del giovane, dove si era rifugiato, ignaro delle indagini in corso.
Durante l’operazione, sono stati rinvenuti cinque computer portatili, che si sospetta siano stati rubati da una scuola nei dintorni. Inoltre, gli indumenti trovati corrispondevano a quelli descritti dalle vittime. Questi elementi hanno fornito prove decisive, portando alla formalizzazione dell’arresto. Il giovane è stato quindi trasferito nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, a disposizione dell’autorità giudiziaria, evidenziando la determinazione delle forze dell’ordine nel perseguire il crimine e garantire la sicurezza dei cittadini.