A gennaio, Roma ha assistito a una serie di rapine audaci, tutte messe a segno da un cinquantacinquenne già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, senza fissa dimora e con un passato criminale per reati contro il patrimonio e la persona, è stato infine catturato dagli agenti della Polizia di Stato. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, in collaborazione con il commissariato Romanina, hanno permesso di ricostruire meticolosamente i suoi atti criminosi, chiarendo il profilo del malvivente e fornendo dettagli sui colpi avvenuti in sequenza.
Il modus operandi e le modalità delle rapine
Nel mese di gennaio, il rapinatore ha compiuto nove colpi, dimostrando un’inaudita audacia. Non solo le rapine sono avvenute in giorni consecutivi, ma addirittura tre di esse nello stesso giorno, a poca distanza l’una dall’altra. Vestito sempre nello stesso modo e con una pistola in mano, il cinquantacinquenne entrava nei supermercati e si dirigeva direttamente verso le casse. Qui, dopo aver minacciato le vittime, esigeva la consegna del denaro. I tentativi di rapina in due occasioni non hanno avuto successo grazie a sistemi automatizzati di chiusura delle casse, che hanno reso impossibile l’accesso ai soldi.
Per confondere le autorità, l’uomo ha cercato di camuffare i suoi segnali distintivi, in particolare i tatuaggi, indossando abiti diversi. Ogni volta si recava in un supermercato diverso, mantenendo però la zona di attacco costante. Per intimidire le persone, puntava contro di loro una pistola, che sarebbe risultata poi essere una replica, priva di tappo rosso. Questa replica era simile a quelle in dotazione alle forze dell’ordine ed era soggetta a modifiche per diventare un’arma vera. Dopo ogni rapina, per eludere le indagini, il criminale nascondeva sia l’arma che lo scooter utilizzato per fuggire, rifugiandosi infine su mezzi pubblici.
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Le indagini della polizia e le testimonianze che hanno portato all’arresto
A incastrare il rapinatore sono state le testimonianze delle vittime abbattute e le immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza. Gli agenti della Squadra Mobile hanno incrociato i filmati registrati nei supermercati colpiti e quelli della stazione metropolitana Anagnina, dove è stato immortalato lo scooter utilizzato per la fuga. L’accurato lavoro di investigazione ha portato gli agenti a ricostruire gli eventi, evidenziando anche dettagli sulla successione delle rapine.
Due giorni dopo l’ultimo colpo, il cinquantacinquenne è stato avvistato dai poliziotti nei pressi della fermata della metropolitana, intento a maneggiare un sacchetto in cellophane con un complice. Questo sacchetto, nascosto tra i cespugli, conteneva l’arma presumibilmente utilizzata per le rapine. La perquisizione del suo appartamento ha confermato ulteriormente il coinvolgimento: sono stati trovati infatti i vestiti identici a quelli indossati durante i colpi.
Il complice e le implicazioni legali
Oltre all’arresto del rapinatore principale, il presunto complice, un uomo di trentaquattro anni, è stato fermato in possesso di 40 grammi di hashish. Le autorità hanno confermato che le operazioni rientrano in una fase processuale di indagini preliminari. Pertanto, gli individui coinvolti sono considerati innocenti fino a prova contraria da parte dell’autorità competente.
La cattura di questo malvivente e del suo complice rappresenta un importante successo per le forze di polizia romane, oltre a evidenziare l’impegno continuo nella lotta contro la criminalità. La vicenda ha suscitato un forte impatto tra i cittadini che, preoccupati per la propria sicurezza, si sono visti ridare fiducia dalle autorità competenti nel ripristinare l’ordine pubblico.