Arrestato Gennaro De Martino, il latitante evaso dal carcere minorile dopo un anno di fuga

Arrestato Gennaro De Martino, il latitante evaso dal carcere minorile dopo un anno di fuga

La Polizia di Stato ha arrestato Gennaro De Martino, evaso dal carcere minorile un anno fa, evidenziando la necessità di rafforzare le misure di sicurezza contro la criminalità organizzata.
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Arrestato Gennaro De Martino, il latitante evaso dal carcere minorile dopo un anno di fuga - Gaeta.it

La Polizia di Stato ha messo fine alla latitanza di Gennaro De Martino, un giovane che aveva evaso dal carcere minorile di Airola circa un anno fa. De Martino era riuscito a fuggire da un luogo di detenzione in modo insolito, praticando un foro nel muro della cella, un’azione che ricorda più una scena di film che la realtà. La sua cattura, avvenuta stamane sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, segna una tappa significativa nella lotta contro il crimine organizzato in questa regione.

La fuga audace di Gennaro De Martino

Gennaro De Martino, nato nel 1998, era stato condannato a una pena detentiva di 4 anni e 10 giorni per reati commessi durante la sua minore età, tra cui maltrattamenti in famiglia e porto abusivo di armi. La sua evasione, avvenuta il 25 ottobre 2022, ha sollevato preoccupazioni sul rafforzamento delle misure di sicurezza all’interno delle strutture carcerarie giovanili. De Martino, figlio di Salvatore De Martino, noto come “Cap e’ Guerr,” ucciso in un agguato camorristico nel 2021, ha utilizzato un metodo audace per guadagnarsi la libertà, creando un foro nel muro della sua cella, un gesto che richiama alla mente le evasioni spettacolari viste nei film.

L’allerta per la sua cattura è rimasta alta per oltre un anno. Durante questo periodo, le forze dell’ordine hanno intensificato la sorveglianza sul territorio, cercando di rintracciarlo e prevenire ulteriori reati, mentre De Martino continuava a muoversi tra i quartieri di Napoli.

L’arresto e il profilo criminale

La cattura di Gennaro De Martino è avvenuta stamattina, grazie a un’operazione di polizia coordinata dalla Procura. Il giovane è stato riportato al carcere, questa volta nella Casa Circondariale di Napoli-Poggioreale. Le autorità hanno precisato che non è solo la sua evasione a preoccupare, ma anche il profilo criminale della sua famiglia. Salvatore De Martino, suo padre, era noto per i suoi legami con il clan De Luca Bossa, operante nel Lotto 0 di Ponticelli, un’area tristemente nota per la violenza e la criminalità organizzata.

Gennaro, come accertato, ha ereditato parte delle inclinazioni criminali del padre, manifestando un comportamento violento e sfidando le autorità. Le accuse che lo gravano – maltrattamenti, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale – dipingono il quadro di un giovane che si inserisce in un contesto familiare e sociale complesso, spesso segnato da pratiche delinquenziali.

Implicazioni per la sicurezza pubblica e la lotta alla criminalità

L’operazione di cattura di Gennaro De Martino si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla criminalità organizzata, dove le forze dell’ordine sono continuamente chiamate a intervenire per mantenere la sicurezza pubblica. Il caso evidenzia non solo l’importanza di adeguate misure di sicurezza all’interno delle strutture carcerarie, ma anche la necessità di un intervento mirato e coordinato nella gestione dei minori a rischio, potenzialmente influenzati da famiglie con storie di violenza e criminalità.

L’arresto di De Martino rappresenta una vittoria per le forze dell’ordine, ma il percorso da seguire è lungo e impegnativo. La presenza di adolescenti nelle organizzazioni criminali e le loro azioni rivelano una problematicità sociale complessa che richiede strategie preventive e un’attenzione costante. Le autorità intendono continuare a monitorare attentamente il territorio per prevenire il ripetersi di episodi simili e garantire la sicurezza dei cittadini.

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