La polizia di stato ha fermato un uomo di 29 anni, già condannato pochi mesi fa per stalking, per aver ripreso a molestare la ex fidanzata. L’episodio è avvenuto a l’aquila, dove l’imputato era stato sottoposto a diverse misure restrittive. I fatti raccontano di una serie di pedinamenti e appostamenti che hanno costretto la giovane vittima a modificare la sua vita quotidiana per paura e disagio.
Il profilo dell’arrestato e le sue condotte persecutorie
Il protagonista di questa vicenda è un uomo di 29 anni residente a l’aquila, coinvolto in comportamenti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, una giovane studentessa del luogo. Già noto alle forze dell’ordine per analoghi episodi, l’uomo aveva ricevuto una condanna per stalking nel marzo 2025 dal tribunale di l’aquila. Nonostante la pronuncia, ha continuato a molestare la ragazza, manifestando una sempre più marcata ossessione nei suoi confronti.
Tra giugno e ottobre 2024, allora sottoposto a misure cautelari, aveva già mostrato atteggiamenti persecutori, non accettando la fine del rapporto sentimentale. Il comportamento è stato tale che si rese responsabile anche di evasione dagli arresti domiciliari, tentando di ritornare in contatto con la vittima. Questi atti evidenziano la pericolosità del soggetto e la difficoltà nel rispettare le restrizioni imposte dalla giustizia.
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Le indagini della squadra mobile e la risposta del tribunale
L’intervento della seconda sezione della squadra mobile di l’aquila ha rappresentato un passaggio cruciale. Gli agenti, coordinati dalla procura locale, hanno lavorato per raccogliere prove e testimonianze che documentassero la reiterazione del reato. A partire dall’inizio di maggio 2025, l’uomo ha ripreso i pedinamenti e gli appostamenti sotto casa della ragazza, azioni che hanno spinto le autorità a emettere una nuova ordinanza di arresto.
Il tribunale, tramite il gip, ha accolto la richiesta, riconoscendo la gravità della situazione e la violazione delle prescrizioni legali che imponevano all’uomo di non avvicinarsi né contattare la vittima. La misura restrittiva è apparsa necessaria per tutelare la sicurezza della giovane e interrompere la spirale di molestie che aveva ripreso a subire.
L’impatto sulla vittima e le ripercussioni legali per il reo
La giovane studentessa è stata costretta a cambiare radicalmente la sua routine quotidiana per difendersi dalla pressione psicologica causata dallo stalking. Paura e ansia hanno segnato la sua vita, costringendola a evitare spostamenti abituali e a modificare abitudini personali. Questi effetti emotivi testimoniano la gravità del reato e il motivo per cui le forze dell’ordine sono intervenute con decisione.
Dal punto di vista giuridico, oltre al reato principale di stalking, all’uomo è stata contestata anche la violazione aggravata delle pene accessorie imposte dalla sentenza di condanna. Queste previsioni includono il divieto di avvicinare la vittima e di stabilire contatti diretti, norme che sono state chiaramente disattese dal soggetto. Una reiterazione che rafforza il quadro penale a suo carico e accende i riflettori sulla necessità di misure concrete per proteggere le vittime di molestie.