Il nuovo codice della strada ha ricevuto il via libera definitivo dal Senato il 20 novembre, dopo un lungo iter legislativo che era iniziato con l’approvazione alla Camera dei Deputati nel marzo scorso. Questo provvedimento, che introduce modifiche significative in materia di sicurezza stradale, ha scatenato un’ampia gamma di reazioni politiche e sociali. Analizziamo nel dettaglio le principali novità e le reazioni suscitate da questo importante cambiamento normativo.
Le modifiche principali del codice della strada
Il codice, ufficialmente intitolato “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”, porterà con sé delle modifiche notevoli rispetto alla legislazione esistente. Sotto la spinta del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, questo testo è stato pensato per affrontare questioni cruciali legate alla sicurezza degli utenti della strada.
Tra le misure più rilevanti figurano inasprimenti delle sanzioni per chi utilizza il telefono cellulare alla guida, nonché disposizioni più severe per i conducenti in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Una novità importante riguarda le misure limitative per i neopatentati e regole specifiche sui comportamenti da adottare in caso di abbandono di animali o relative all’uso di biciclette e monopattini. Per quanto concerne gli autovelox, ci sono modifiche nella regolamentazione dell’uso per garantire una maggiore equità.
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Salvini ha dichiarato che l’obiettivo primario di queste modifiche è ridurre il numero di incidenti mortali sulle strade italiane, evidenziando che il provvedimento è il risultato di un lungo confronto con esperti e rappresentanti delle categorie interessate.
Reazioni politiche e divisioni tra maggioranza e opposizione
L’approvazione del nuovo codice ha suscitato reazioni contrastanti, evidenziando le divisioni tra le forze politiche. Mentre la maggioranza considera questa norma come una misura necessaria per la sicurezza stradale, le opposizioni hanno sollevato forti critiche.
Il senatore Roberto Rosso di Forza Italia ha lodato il provvedimento definendolo “una stretta assolutamente necessaria per salvare vite”. Al contrario, Giuseppe Conte, leader del M5S, ha accusato il governo di aver approvato un testo che non solo presenta “diversi obbrobri”, ma che può anche mettere a rischio la nuova filiera dei monopattini. Il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra ha aggiunto che le misure contenute nel codice ostacolano lo sviluppo di zone a traffico limitato e di infrastrutture ciclabili.
Particolarmente incisiva la posizione del Partito Democratico, che attraverso il deputato Andrea Casu ha denunciato l’assenza di garanzie e misure concrete utili a contrastare il problema degli incidenti stradali, affermando che il testo approvato avvicina ulteriormente l’Italia a standard inferiori rispetto ad altri paesi europei.
Polemiche sulle sanzioni e controlli per uso di stupefacenti
Tra le questioni più controverse, l’introduzione di misure per il controllo della guida in stato di alterazione psicofisica ha sollevato numerosi interrogativi. Il rappresentante di Più Europa, Riccardo Magi, ha puntualizzato che il nuovo provvedimento prevede la possibilità di sottoporre a test salivare chiunque venga fermato, senza la necessità di dimostrare uno stato di alterazione. Questo suscita preoccupazioni, in quanto sostanze come la cannabis possono essere rintracciabili nel corpo anche giorni dopo l’assunzione, senza che ciò corrisponda a una reale incapacità di guida.
L’approccio sembra contraddittorio: si sancisce la necessità che un conducente sia lucido alla guida, mentre la nuova normativa rischia di punire chi ha consumato sostanze in momenti lontani dall’effettivo atto di guida. Critiche simili sono arrivate anche dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta e da Assoutenti, i quali hanno lamentato misure come l’obbligo di assicurazione per i monopattini.
Con l’approvazione del nuovo codice, l’attenzione ora si sposta sulle modalità di attuazione e sulle possibili modifiche che potrebbero essere necessarie per affrontare le criticità emerse durante il dibattito. La comunità ha ora bisogno di vigilare sull’implementazione di queste nuove norme, per assicurare che davvero possano contribuire a una maggiore sicurezza sulle strade italiane.