Appello per vietare raduno fascista a Roma: la richiesta dell'Anpi al governo

Appello per vietare raduno fascista a Roma: la richiesta dell’Anpi al governo

Il presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, chiede al ministro Piantedosi di vietare il raduno fascista del 7 gennaio 2025 a Roma per motivi di sicurezza e incolumità pubblica.
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Appello per vietare raduno fascista a Roma: la richiesta dell'Anpi al governo - Gaeta.it

Il 7 gennaio 2025 segnerà la commemorazione di un evento controverso a Roma, i fatti di Acca Larentia. In questo contesto, il presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, ha lanciato un accorato appello al ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, per vietare il tradizionale raduno di stampo fascista che annualmente si svolge in occasione di questa ricorrenza. Pagliarulo sottolinea che tale richiesta si basa su motivi legati alla sicurezza e all’incolumità pubblica, come stabilito dall’articolo 17 della Costituzione italiana.

La preoccupazione per la sicurezza pubblica

Ogni anno, il raduno del 7 gennaio attira un certo numero di partecipanti, suscitando da sempre preoccupazioni per la sicurezza pubblica. Pagliarulo descrive la manifestazione come un rituale macabro che, in passato, si è spesso trasformato in scene di tensione e violenza. Negli ultimi tempi, eventi simili hanno portato a scontri tra gruppi di estrema destra e rappresentanti del mondo antifascista, innescando una spirale di violenza che ha colpito diverse città italiane. La cronaca recente racconta di manifestazioni da parte di gruppi neofascisti che hanno attirato l’attenzione dei media e hanno sollevato preoccupazioni tra i cittadini.

Riferendosi a situazioni specifiche, il presidente dell’ANPI evidenzia l’iniziativa della Procura di Roma, che ha intrapreso un’azione legale contro 31 militanti di CasaPound. Questo gruppo è accusato di svolgere attività legate a quella che è stata definita ‘liturgia delle adunanze usuali del disciolto partito fascista’. Questa notizia fa emergere non solo la necessità di agire contro tali raduni, ma anche di analizzare le crescenti tensioni sociali generate da queste manifestazioni.

Rinvio a giudizio e violenze recenti

L’appello di Pagliarulo non si ferma alla richiesta di un divieto. Nel suo discorso, egli sottolinea come recentemente quattro membri di CasaPound siano stati rinviati a giudizio per aver aggredito brutalmente un attivista antifascista a Napoli lo scorso ottobre. Questi eventi accentuano il senso di urgenza e la necessità di prendere provvedimenti per prevenire ulteriori atti violenti.

Il rinvio a giudizio di militanti, accusati di reati gravi, evidenzia le problematiche legate alla presenza di gruppi neofascisti nelle nostre città. Oltre al caso di Napoli, ci sono stati casi documentati di atti di violenza che hanno generato allarme e preoccupazione in molte comunità. La violenza non è mai giustificabile, e la crescita di episodi intimidatori pone interrogativi sulla gestione della sicurezza pubblica e sulla libertà di espressione.

Richiesta di provvedimenti legislativi

In un clima di crescente preoccupazione per la diffusione delle ideologie di estrema destra, Pagliarulo richiede anche una presa di posizione incisiva del governo. Egli esorta l’esecutivo non solo a vietare questo tipo di raduni, ma anche ad adottare misure legislative concrete per mettere fuori legge numerose organizzazioni fasciste che operano sul territorio nazionale. La richiesta non è sola nel suo significato giuridico, ma rappresenta anche un’importante manifestazione di un forte desiderio popolare di una società libera da ideologie oppressive e violente, dove venga garantito il rispetto reciproco tra i cittadini.

La questione è ora nelle mani del ministro Piantedosi e del governo. La decisione di intervenire contro i raduni fascisti potrebbe non solo segnare un cambiamento significativo nelle politiche di sicurezza, ma potrebbe anche inviare un messaggio forte e chiaro a favore dei valori democratici e della coesione sociale.

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