Appello della FP CGIL: Stabilizzazione dei lavoratori precari nel sistema giudiziario italiano

Appello della FP CGIL: Stabilizzazione dei lavoratori precari nel sistema giudiziario italiano

La FP CGIL chiede al Governo la stabilizzazione di 12.000 lavoratori precari nel settore giudiziario, sottolineando l’importanza del loro ruolo per migliorare l’efficienza della giustizia italiana.
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Appello della FP CGIL: Stabilizzazione dei lavoratori precari nel sistema giudiziario italiano - Gaeta.it

La questione della stabilizzazione dei lavoratori precari nel settore giudiziario è tornata al centro del dibattito pubblico, con la FP CGIL che esorta il Governo a prendere provvedimenti urgenti per garantire un futuro lavorativo stabile a circa 12.000 professionisti impegnati nei processi di rinnovamento e miglioramento della giustizia italiana. Questi lavoratori, assunti grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , svolgono un ruolo cruciale nel potenziare l’efficienza e l’efficacia del sistema giudiziario.

Il contesto dei lavoratori precari

Nel panorama attuale, le figure professionali coinvolte nel sistema giudiziario comprendono Funzionari AUPP , Tecnici e Operatori Data Entry. Questi lavoratori hanno avuto un impatto significativo nel ridurre i carichi arretrati e nel facilitare un miglioramento tangibile dell’efficienza dei tribunali. Le statistiche del 2024 evidenziano i progressi nella gestione dei procedimenti legali, eppure l’assenza di stabilità occupazionale continua a mettere a rischio tali risultati.

A L’Aquila, la situazione appare ancor più critica: nell’ambito della Corte d’Appello operano 44 AUPP e 21 Tecnici, che comprendono diverse specializzazioni, mentre 22 AUPP e 8 Tecnici sono attivi nel Tribunale ordinario. Quest’ammontare di professionisti è insufficiente per far fronte a un carico di lavoro sempre crescente e complesso, sottolineando una grave carenza di organico.

Rivendicazioni della FP CGIL

La FP CGIL ha rimarcato l’importanza di questi lavoratori, definendoli “fondamentali” per il buon funzionamento del sistema giudiziario, e chiede una stabilizzazione immediata. Tale richiesta non si limita a garantire lavoro a lungo termine, ma si configura come una necessità per mantenere i miglioramenti ottenuti, garantendo ai cittadini un accesso rapido e funzionale alla giustizia.

Le rimostranze del sindacato non si fermano qui: viene richiesta anche l’implementazione di un contratto integrativo che permetta di adeguare salari e condizioni lavorative di questi professionisti. La FP CGIL intende contrastare il fenomeno della fuga di personale, sempre più attratto da altre Amministrazioni che offrono condizioni lavorative più favorevoli.

In aggiunta, si sottolinea l’urgenza di interventi sulle infrastrutture giudiziarie, che non solo si trovano spesso inadeguate rispetto alle necessità quotidiane, ma sono anche carenti in termini di digitalizzazione e sicurezza. Questi aspetti influiscono notevolmente sulla capacità operativa e sull’efficacia dei servizi offerti agli utenti del sistema giudiziario.

L’importanza del 25 gennaio

In un clima di crescente preoccupazione, l’inaugurazione dell’anno giudiziario, prevista per il 25 gennaio, rappresenterà una piattaforma importante per dare visibilità alle problematiche riscontrate dai lavoratori precari. In questa occasione, un rappresentante dell’Ufficio per il Processo sarà presente per testimoniare le sfide affrontate e per portare alla luce la necessità di soluzioni tempestive.

La rinnovata attenzione posta sulla situazione dei lavoratori precari mette in evidenza l’urgenza di azioni concrete per garantire il futuro della giustizia nel Paese. Le richieste di stabilizzazione e miglioramento delle condizioni di lavoro si traducono in un bisogno fondamentale di rafforzare il settore, essenziale per garantire una giustizia accessibile e funzionante per tutti.

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