La compagnia teatrale del carcere di opera porta a milano uno spettacolo contro tutte le guerre

La compagnia teatrale del carcere di opera porta a milano uno spettacolo contro tutte le guerre

La compagnia Opera Liquida del carcere di Opera presenta a Milano uno spettacolo multidisciplinare contro la guerra, con attori detenuti, scenografie di Giovanni Anceschi e costumi di Salvatore Vignola.
La Compagnia Teatrale Del Carc La Compagnia Teatrale Del Carc
La compagnia teatrale del carcere di Opera presenta a Milano, il 4 luglio alla Biblioteca Sormani, lo spettacolo "Noi guerra! Le meraviglie del nulla", un potente messaggio contro la guerra, frutto di un laboratorio con detenuti che unisce teatro, arte visiva e musica. - Gaeta.it

La compagnia teatrale del carcere di Opera si esibisce a Milano con uno spettacolo che mette al centro il rifiuto della guerra in tutte le sue forme. L’evento si svolge il 4 luglio, nel cortile della Biblioteca Sormani, come parte della rassegna Menotti in Sormani, arrivata alla sua sesta edizione. Il lavoro, intitolato “Noi guerra! Le meraviglie del nulla”, porta sul palco un messaggio attuale e potente, nato in un contesto difficile e interpretato da attori detenuti ed ex detenuti.

La nascita di opera liquida e l’origine dello spettacolo

La compagnia Opera Liquida è stata fondata dalla regista Ivana Trettel che ha scelto di lavorare con detenuti ed ex detenuti per creare uno spazio di espressione e riflessione. Lo spettacolo “Noi guerra! Le meraviglie del nulla” nasce da un laboratorio di drammaturgia collettiva, in cui tutti i partecipanti hanno contribuito alla scrittura e alla messa in scena. Il testo è stato concepito prima della pandemia ma ha acquisito ancora più senso nel tempo, mettendo in luce la persistenza dei conflitti, non solo quelli esterni ma anche le guerre interiori che ciascuno affronta.

Unione di teatro, arte visiva e musica

Questo lavoro teatrale si articola attraverso linguaggi diversi, unendo teatro, arte visiva e musica. Le “Tavole di possibilità liquide”, create appositamente dall’artista cinetico Giovanni Anceschi insieme a Trettel, rappresentano un elemento centrale della scenografia e del racconto. Esse simboleggiano le molteplici direzioni che può prendere l’odio e le sue conseguenze distruttive.

Il messaggio artistico e la scelta dei costumi

Lo spettacolo denuncia l’assurdità di tutti i tipi di guerra, portando in scena i paradossi e le contraddizioni dell’odio. Questa riflessione è resa ancor più intensa dall’ambientazione visiva che richiama il deserto e l’arsura, metafore dell’aridità e della sofferenza causate dai conflitti. I costumi sono stati progettati dal designer Salvatore Vignola e confezionati dai detenuti costumisti sotto la guida di Tommaso Massone. Il lavoro sulla scenografia e sull’abbigliamento ha coinvolto direttamente la comunità carceraria, offrendo un’opportunità concreta di sperimentazione artistica e collaborazione.

Un incontro tra teatro, realtà carceraria e territorio milanese

L’appuntamento del 4 luglio al cortile della Biblioteca Sormani rappresenta un momento importante di incontro tra teatro, realtà carceraria e territorio milanese. Lo spettacolo della compagnia Opera Liquida non solo intrattiene ma invita a riflettere sulla violenza, sui suoi effetti e sulla possibilità di superarla attraverso l’arte.

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