La celebrazione dei cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri, prevista per il 6 settembre 2025, si è anticipata in un evento suggestivo l’8 dicembre scorso, giorno di chiusura della Fiera della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi“. L’evento ha offerto un’ottima opportunità per ripercorrere le “multiformi scritture” del grande autore siciliano, attraverso letture e approfondimenti condotti da noti nomi del panorama culturale italiano.
L’evento di celebrazione di Camilleri
L’omaggio a Camilleri è stato organizzato dalla casa editrice Sellerio, rinomata per la pubblicazione delle sue opere. Tra gli ospiti dell’evento, Carlo Degli Esposti, produttore che ha da sempre portato le storie di Camilleri nel mondo televisivo, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini. Durante l’incontro, sono state lette lettere inedite dell’autore ai suoi genitori, estratte dal libro “Vi scriverò ancora”, apportando un tocco di intimità alle celebrazioni.
L’atmosfera è stata carica di emozione, soprattutto mentre Degli Esposti ha sottolineato l’importanza di Camilleri nel panorama televisivo italiano. I suoi romanzi, adattati in pellicole per la TV, hanno attratto milioni di spettatori in 60 paesi, dimostrando la forza narrativa e l’universalità delle storie di Montalbano.
Il contributo di Camilleri alla televisione e al teatro
Carlo Degli Esposti ha ricordato come il progetto di adattamento delle opere di Camilleri sia nato da una visita a Elvira Sellerio, alla quale disse che doveva acquistare i diritti dei primi due libri dell’autore. Da quel giorno, la figura di Montalbano è diventata un pilastro della televisione italiana, con 37 film tratti da 26 romanzi principali, aggiungendo pellicole sulla gioventù del protagonista e opere dedicate ai suoi romanzi storici.
Un punto notevole nel racconto di Degli Esposti è stata la constatazione che tutti i film trasmessi hanno sempre vinto in ascolti, dimostrando l’acume nella scelta delle storie da raccontare e il potere del racconto visivo, tratto da Camilleri. Queste narrazioni hanno saputo catturare l’attenzione di un pubblico vasto e variegato, rendendo il personaggio di Montalbano iconico e indimenticabile.
Riflessioni sull’eredità di Andrea Camilleri
Loredana Lipperini ha così preso la parola per riflettere sul pensiero politico di Camilleri, sottolineando come credeva nel valore della felicità comune, un principio che la società contemporanea dovrebbe accogliere. Ha citato una poesia dedicata a Silvio Berlusconi, rivelando l’impegno sociale e civile dell’autore, che si manifestava attraverso le sue parole. Secondo la scrittrice, la mancanza di autori come Camilleri si fa sentire oggi, soprattutto per il modo in cui sapeva utilizzare la lingua, facendola risuonare con l’essenza della verità.
Lorenzo Pavolini ha ripercorso il repertorio radiofonico di Camilleri, evidenziando le 1.300 regie radiofoniche realizzate e il suo ruolo nel rinnovamento del settore. Ha parlato della sua capacità di reinventare il linguaggio, trasmettendo un magma linguistico che ha influenzato le sue stesse storie.
Un ricordo emotivo di un grande scrittore
Marcello Fois ha chiuso l’incontro con un tocco di commozione, enfatizzando come Camilleri abbia creato una forma di koiné, una lingua comune che ha parlato non solo ai siciliani ma a tutti gli italiani. La sua scrittura ha saputo unire alle storie la rappresentazione di esperienze condivise, rendendo ogni lettore parte di un grande racconto collettivo.
Camilleri continua a rimanere nel cuore di molti, e l’evento ha dimostrato che la sua eredità letteraria e culturale non solo è ancora viva, ma continua a offrire spunti di riflessione per il futuro. Un autore che ha saputo dare voce all’anima e alle storie della sua terra, lasciando un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano.