L’Anfiteatro romano di Ancona, un simbolo della storia marchigiana, è destinato a diventare un nuovo polo culturale sotto la supervisione della Direzione regionale Musei nazionali Marche. La struttura sarà aperta al pubblico a partire dalla metà di aprile, offrendo l’opportunità di esplorare il passato dell’area attraverso un’esperienza unica che coniuga l’archeologia con la cultura contemporanea. L’iniziativa rappresenta un passo significativo per valorizzare il patrimonio culturale della regione, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia della città.
Un nuovo spazio di cultura nel cuore di Ancona
L’Anfiteatro romano è stato inserito nella rete dei Musei Italiani, un passo che favorisce l’integrazione di questo sito storico con le altre attrazioni culturali della regione. La Direzione regionale Musei nazionali Marche, guidata da Luigi Gallo, ha instaurato un programma che prevede aperture periodiche settimanali dell’anfiteatro, garantendo ai visitatori l’accesso all’area archeologica più significativa del capoluogo. L’intento è di non limitare le visite a eventi speciali, ma di rendere il luogo disponibile per tutta la stagione turistica.
La visita all’anfiteatro permetterà di esplorare un sito che è molto più di una semplice struttura: esso è un vero e proprio libro di storia aperto. Esplorando il monumento, i visitatori avranno l’occasione di apprezzare il dialogo unico tra il contenuto storico e il contenitore architettonico, vivendo un’esperienza immersiva nel fascino del mondo antico.
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Un patrimonio da preservare e valorizzare
Luigi Gallo ha dichiarato che l’anfiteatro rappresenta un tassello importante nella restituzione ai cittadini e ai visitatori della cultura anconetana. La ristrutturazione e valorizzazione del monumento antico si estenderanno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di rendere accessibili tutte le sue componenti. Questo lavoro offrirà una visione più completa della storia anconetana, dai periodi ellenistici fino ai giorni nostri.
A pochi passi dall’anfiteatro si trova il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, situato a Palazzo Ferretti e diretto da Diego Voltolini. Questa vicinanza favorisce una sinergia tra i due luoghi e offre un percorso che permette di scoprire la storia romana della regione, grazie alla rinnovata sezione museale che riaperta un anno fa. Il progetto di valorizzazione mira a esaltare il significato storico di entrambi i siti, cercando di attrarre un pubblico sempre maggiore.
Un viaggio nella storia attraverso il paesaggio culturale
L’Anfiteatro di Ancona è molto più di un semplice monumento: è un simbolo della stratificazione storica della città, che ha visto l’alternanza di diverse epoche e funzioni. Dalla costruzione ellenistica al grande edificio per spettacoli dell’età imperiale, il sito ha attraversato i secoli, trasformandosi anche in un convento e successivamente in un carcere. La distruzione del carcere di Santa Palazia, avvenuta dopo il grande terremoto del 1972, ha ulteriormente arricchito la storia di questo luogo.
L’anfiteatro, situato su una falesia a picco sul mare, offre panorami mozzafiato che riflettono la bellezza del paesaggio marchigiano. La sua posizione strategica, tra il colle Guasco e il colle dei Cappuccini, esprime perfettamente il concetto di paesaggio culturale, dove la natura e la mano dell’uomo si fondono in modo armonioso. Il cammino di ronda dell’ex carcere consente di godere delle viste uniche sull’Adriatico e sulla città, trasformando la visita in un’esperienza che unisce storia, cultura e natura.
Questo progetto rappresenta un’importante opportunità per riavvicinare i cittadini e i turisti alla storia di Ancona, rendendo la cultura accessibile e immergendoli in un affascinante viaggio attraverso i secoli. La reintegrazione dell’anfiteatro nel panorama culturale locale è una sfida che si prefigge di arricchire e rivitalizzare l’offerta turistica della regione marchigiana.