Nel 2024, il tessuto imprenditoriale delle Marche si trova in una fase di flessione, con un saldo negativo di 248 unità rispetto al precedente anno. Questo dato è emerso dalla rilevazione Movimprese effettuata da Infocamere e Unioncamere, presentata dalla Camera di Commercio delle Marche. Il numero totale delle imprese registrate nella regione è sceso a 145.210, di cui 131.028 attive. I dati mostrano anche un cambiamento significativo nelle forme giuridiche delle aziende, segnalando una trasformazione nel panorama imprenditoriale.
Cessazioni e nuove iscrizioni: il quadro complessivo
Il saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni è caratterizzato da un numero di iscrizioni pari a 7.588 e di cessazioni che raggiungono le 7.836. È importante notare che queste cessazioni non sono dovute esclusivamente a una cattiva gestione delle imprese, ma in gran parte a motivazioni administrative, accennando a una certa confusione causata dalle normative in vigore. Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, ha evidenziato che molte di queste cessazioni riguardano aziende che risultano inattive da anni e la cui presenza continuativa nel registro delle imprese non è giustificata da alcuna movimentazione. Le cesure d’ufficio hanno inciso pesantemente su questo saldo, contribuendo a una rappresentazione poco favorevole dello stato delle imprese.
Cambiamenti nelle forme giuridiche delle imprese
Un elemento rilevante emerso dalla rilevazione riguarda il cambiamento nelle forme giuridiche delle aziende. Nel 2024, si è registrato un incremento di 2.264 unità di imprese che hanno modificato la loro struttura giuridica, spesso passando a forme di capitale. Nonostante la contrazione generale, i dati indicano un trend positivo con circa 1.000 nuove imprese di capitale. Questa evoluzione rappresenta non solo un cambiamento strutturale ma anche un tentativo di adattamento a un mercato in rapida evoluzione, che richiede operative sempre più solide e resilienti.
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Performance delle province marchigiane
Analizzando il quadro provinciale, la provincia di Ascoli Piceno ha fatto registrare un saldo positivo , mentre tutte le altre province segnalano risultati negativi. Macerata ha visto una lieve diminuzione di 10 unità, Pesaro Urbino –47, Ancona –132 e Fermo ha chiuso il 2024 con un saldo di –113 unità. Questo scenario riflette le diverse condizioni economiche e imprenditoriali di ciascuna provincia, evidenziando disuguaglianze significative che possono avere ripercussioni sullo sviluppo economico complessivo della regione.
Settori economici a confronto
Esaminando i vari settori economici, le attività professionali scientifiche e tecniche, i servizi di alloggio e ristorazione, nonché le costruzioni mostrano saldi positivi, allineandosi così a un trend di crescita nell’ambito dei servizi. Tuttavia, il commercio corrente presenta un saldo negativo di 423 unità, un segnale preoccupante che evidenzia le difficoltà del settore. Anche l’agricoltura e le attività manifatturiere fanno registrare diminuzioni, con –378 e –268 rispettivamente. Questi dati pongono interrogativi sulla salute economica di alcuni settori tradizionali, invitando a riflessioni su strategie e interventi necessari per sostenere la vitalità imprenditoriale nelle Marche.