Il mercato del lavoro dipendente privato ha registrato un bilancio positivo nei primi dieci mesi del 2024, evidenziando però una contrazione rispetto all’anno precedente. Gli esiti del periodo da gennaio a ottobre rivelano la creazione di 29.371 nuovi posti di lavoro, un dato inferiore rispetto ai 31.610 posti creati nello stesso lasso temporale del 2023. Questo bilancio è frutto di una diminuzione delle assunzioni e di un incremento delle cessazioni, creando un quadro complesso e ricco di sfide.
Cessazioni e assunzioni: un equilibrio delicato
Dalla rilevazione condotta dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro emerge come le cessazioni abbiano subito un aumento del 5%, superando il modesto aumento delle assunzioni, fissato all’1%. Questa crescita nel settore delle cessazioni ha portato a una diminuzione netta di posti di lavoro, influenzando il bilancio occupazionale. Significativo è il dato riguardante i contratti a termine, che mostrano un aumento del 4,8%, mentre quelli a tempo indeterminato sono in calo del 5%.
A fronte di tali variazioni, le stabilizzazioni sono diminuite dell’1,2%, mentre le dimissioni voluntary evidenziano un trend simile. Nello specifico, le dimissioni sono state più frequenti tra i lavoratori maschi, che costituiscono il 70,6% del totale, rispetto alle donne . Anche i giovani dai 20 ai 29 anni si dimettono più spesso rispetto a quelli nella fascia 40-49 anni . Tali variazioni mettono in evidenza un mercato del lavoro in trasformazione, con un bilancio occupazionale stabile ma che mostra segnali di indebolimento.
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Guardando più nel dettaglio agli andamenti settoriali, il mercato mostra una diminuzione della domanda di lavoro nell’industria, che segna un calo del 6,6%. Anche il comparto delle costruzioni si attesta in contrazione, con una variazione negativa del 3,8%. D’altro canto, il settore dei servizi si distingue per un incremento delle assunzioni del 2,6%, dimostrando una resistenza rispetto ad altri settori più colpiti dalla fluttuazione del mercato.
Analizzando il mese di ottobre in particolare, rispetto allo stesso mese del 2023, le assunzioni a tempo indeterminato sono cresciute notevolmente, registrando un incremento del 10%. I settori terziari, come la sanità e i servizi di pulizia, hanno mostrato performance eccezionali, con percentuali che raggiungono il 41,5% e il 117% rispettivamente. Questi dati sollevano interrogativi sul futuro andamento del mercato del lavoro.
Riflessioni sul futuro del lavoro: tra invecchiamento e innovazione
Le tendenze emerse dall’inizio dell’anno suggeriscono una direzione positiva, ma è fondamentale rimanere vigili. Ottobre ha messo in evidenza un buon andamento, ma resta il quesito se tali variazioni rappresentino una controtendenza duratura o se siano solo effetti temporanei. Secondo Carlos Corvino, responsabile dell’Osservatorio, le proiezioni future del mercato del lavoro devono tenere conto di fattori come l’invecchiamento demografico, che potrebbe generare una carenza di posti di lavoro a causa dei pensionamenti, e la rapida evoluzione tecnologica.
La sfida principale consisterà nel conciliare queste dinamiche, trovando un equilibrio tra le necessità emergenti del mercato e la preparazione della forza lavoro attuale per affrontare un futuro in costante cambiamento. La capacità di adattamento rappresenta quindi un elemento cruciale per garantire l’occupabilità in un contesto sempre più competitivo e innovativo.