Nella serata di ieri, si è verificato un intervento di emergenza che ha coinvolto due alpinisti in difficoltà sul Cridola, una montagna delle Dolomiti notoriamente impegnativa. I protagonisti della vicenda, una donna di 35 anni originaria di Cavalese e un uomo di 51 anni di Padova, hanno affrontato una situazione critica durante il rientro dalla cima, creando un’importante mobilitazione per il soccorso alpino.
La risalita e il problema del rientro
I due alpinisti avevano iniziato la loro scalata optando per la Via dei Triestini, un sentiero gettonato ma impegnativo che porta alla vetta del Cridola. Superata la cima, si sono messi in cammino per tornare, percorrendo il sentiero del Cinquantesimo. Tuttavia, durante la discesa, si sono imbattuti in una corda fissa che ascendeva, ritenendola la via corretta da seguire. Ignorando il reale percorso, hanno tentato di trovare altre strade per proseguire la discesa, senza trovare nessuna alternativa valida.
Con l’arrivo del buio e senza fonti di illuminazione, la situazione è diventata man mano più complicata. In questi frangenti, la mancanza di esperienza o di conoscenza del territorio può rivelarsi fatale, specialmente in aree montane dove le condizioni climatiche possono variare rapidamente. Non avendo individuato il sentiero noto e sentendosi disorientati, la coppia ha cercato riparo tra i baranci, rifugiandosi sotto un tetto di roccia.
L’allerta e l’intervento del soccorso
L’allerta è stata lanciata intorno alle 18.20, quando i due alpinisti hanno compreso di trovarsi in una situazione pericolosa. La Centrale Operativa del Soccorso Alpino si è attivata immediatamente, dispatchando una squadra verso il Cridola, nella zona indicata dall’ultima posizione nota della coppia. Le squadre di soccorso, formate da esperti alpinisti e tecnici, sono abituate a operare anche in situazioni di buio e difficoltà, potendo contare su apparecchiature di alta tecnologia che semplificano le operazioni.
Arrivati sul posto, i soccorritori hanno localizzato la coppia grazie alle loro indicazioni e sono riusciti a raggiungerli. Risultava fondamentale per il team non solo localizzare i due alpinisti, ma anche garantire la loro sicurezza e il rientro in condizioni adeguate. Questo tipo di operazioni richiede una grande preparazione e un coordinamento efficace tra diversi membri del team.
Il rientro a valle
Dopo aver verificato le condizioni fisiche e psicologiche degli alpinisti, il team di soccorso ha riaccompagnato la coppia a valle. Questo rientro, che ha avuto luogo attorno a mezzanotte, ha concluso una serata di tensione ma ha evidenziato l’importanza della formazione adeguata per chi si avventura in montagna. La preparazione, l’uso di attrezzature adeguate anche in termini di illuminazione e la conoscenza dei percorsi rappresentano elementi chiave per garantire la sicurezza.
Situazioni come questa servono a ricordare che anche gli alpinisti esperti possono trovarsi ad affrontare rischi notevoli durante le loro escursioni. Essere sempre preparati e informati è essenziale per gestire situazioni di emergenza in montagna.