Furti ingenti in un deposito farmaceutico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana hanno sollevato preoccupazioni in tutta la provincia di Treviso. Un’inchiesta avviata dalla procura ha portato all’indagine di sei dipendenti specifici, sotto accusa per aver sottratto farmaci e dispositivi medici di valore. Questa situazione ha gettato una luce inquietante sulla sicurezza dei farmaci e sull’integrità del sistema sanitario locale.
Inizio dell’indagine: le segnalazioni delle farmacie locali
L’inchiesta condotta dai NAS di Treviso è scattata dopo che molte farmacie hanno segnalato ripetute mancanze nella consegna di medicinali cruciali dalla fornitura dell’ospedale. Secondo la direzione sanitaria, i farmaci stoccati nel magazzino dovrebbero essere stati abbondanti per soddisfare ogni richiesta. Tuttavia, la realtà era ben diversa. La tipologia di prodotti coinvolti includeva non solo farmaci salvavita, ma anche integratori, cosmetici e dispositivi medici.
L’analisi da parte degli investigatori ha indotto a considerare la possibilità che parte del personale del magazzino avesse comportamenti scorretti. Durante una perquisizione in un ufficio, i militari hanno trovato uno zaino contenente medicinali di notevole valore economico, che sollecitava domande sulla regolare gestione delle scorte. Una scoperta che ha quindi portato ad un’indagine più attenta su un numero ristretto di collaboratori dell’Ulss.
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L’ammontare delle perdite economiche e le segnalazioni di vendita all’estero
La valutazione dei danni economici causati dal furto è in corso, ma le prime stime indicano un buco di diversi milioni di euro per l’ente. La gravità della situazione è accentuata dalla notizia che i furti potrebbero non limitarsi a un breve periodo, ma si sospetta che possano aver inizio anni fa. La vasta gamma di prodotti sottratti ha costretto i NAS ad estendere le indagini su un arco temporale più lungo.
Stando a fonti qualificate, la maggior parte dei farmaci rubati avrebbe trovato collocazione sul mercato russo, venduti a un prezzo exorbitante – fino a mille volte il costo d’acquisto originale. Ciò non solo evidenzia l’entità del reato, ma anche il potenziale impatto che questi furti hanno sull’approvvigionamento di farmaci essenziali, aggravando la situazione per i pazienti che necessitano di cure.
La risposta dell’Ulss 2 e il futuro delle indagini
Attualmente, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha mantenuto il massimo riservo riguardo all’intera situazione. Non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali in merito agli sviluppi dell’inchiesta né sulle misure che l’ente prevede di prendere per prevenire futuri incidenti. Questo silenzio ha alimentato speculazioni tra le autorità locali e le comunità che dipendono dai servizi sanitari.
L’andamento delle indagini in corso dai NAS sarà cruciale per stabilire eventuali responsabilità e per riappropriarsi della fiducia dei cittadini nel sistema sanitario. Con queste gravissime accuse in ballo, il futuro dell’Ulss 2 dovrà affrontare non solo le ripercussioni legali, ma anche le sfide economiche che derivano da una crisi di tale portata. L’attenzione resta alta su come si materializzeranno gli sviluppi e quali azioni saranno intraprese per ripristinare la normalità all’interno del servizio sanitario locale.