Allarme umanitario a Sweida, la città drusa sotto attacco nel sud della Siria

Allarme umanitario a Sweida, la città drusa sotto attacco nel sud della Siria

La città di Sweida, nel sud della Siria, è teatro di scontri tra milizie sunnite e comunità drusa, con gravi conseguenze per i civili e un appello urgente per corridoi umanitari e aiuti immediati.
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La città siriana di Sweida, roccaforte della comunità drusa, è teatro di intensi scontri armati che hanno causato una grave crisi umanitaria, con richieste urgenti di corridoi per l’aiuto e assistenza ai civili isolati e in difficoltà. - Gaeta.it

La città di Sweida, situata nel sud della Siria e nota per la significativa presenza della comunità drusa, è coinvolta in un grave conflitto armato che ha provocato un rapido deterioramento delle condizioni di vita dei civili. Le organizzazioni sociali e umanitarie locali hanno lanciato un appello urgente per l’apertura di corridoi umanitari e un supporto immediato, mentre la situazione sul terreno resta critica.

Il contesto dello scontro a sweida

Sweida rappresenta una delle principali roccaforti della comunità drusa nella Siria meridionale. Negli ultimi giorni la città è stata teatro di scontri intensi tra milizie tribali sunnite allineate al governo e le forze di difesa locali. Questi combattimenti hanno profondamente aggravato la condizione dei residenti, molti dei quali si trovano isolati e senza accesso a beni di prima necessità. L’aggressione è iniziata oltre cinque giorni fa e da allora il conflitto non accenna a diminuire, provocando vittime tra la popolazione civile e distruggendo infrastrutture fondamentali.

Milizie sunnite e resistenza drusa

Le forze tribali sunnite agiscono in coordinamento con il governo siriano, ma l’attacco ha scatenato una forte resistenza da parte della comunità drusa, inclusi gruppi di autodifesa. Questo scenario ha portato Sweida a diventare un punto caldo nel quadro più ampio della guerra civile siriana, caratterizzata da combattimenti e tensioni etniche persistenti. I residenti, intrappolati nel mezzo del conflitto, denunciano come la situazione abbia portato a interruzioni nella distribuzione di acqua, cibo e assistenza medica.

Le condizioni di vita dei civili e l’emergenza umanitaria

I rappresentanti delle organizzazioni della società civile a Sweida evidenziano la gravità delle condizioni in cui vive la popolazione. Qusay Maklad, portavoce di una delle realtà umanitarie attive in città, segnala un peggioramento costante nella situazione sanitaria e di sicurezza. Il sistema sanitario locale è al collasso, con ospedali e cliniche che segnano una carenza allarmante di medicinali e personale medico qualificato. Molti feriti rimangono senza cure adeguate mentre l’accesso ai servizi essenziali si riduce in modo drammatico.

Crisi alimentare e isolamento

La scarsità di alimenti e acqua potabile ha amplificato la crisi oltre la dimensione sanitaria. Le famiglie sono costrette a vivere in condizioni precarie, con scorte limitate e la paura di nuovi attacchi che spinge molti a cercare rifugio nelle zone più sicure, quando possibile. Le reti di comunicazione rimangono instabili, impedendo una valutazione precisa dell’entità dei danni e del numero dei feriti o sfollati. Questo isolamento alimenta ulteriormente l’angoscia di quanti vivono a Sweida, in una condizione che rischia di trasformarsi in emergenza ancora più grave.

Richieste di intervento e iniziative per l’apertura dei corridoi umanitari

Le organizzazioni della società civile di Sweida chiedono sia alle autorità siriane che alla comunità internazionale un intervento urgente. Il loro appello riguarda l’apertura di corridoi umanitari che permettano il passaggio sicuro di aiuti, medicinali e generi di prima necessità. Senza interventi tempestivi, il rischio è che la crisi si aggravi fino a provocare una catastrofe sociale e umanitaria nella regione, con conseguenze che si estenderebbero ben oltre i confini locali.

Mobilitazione internazionale e ostacoli

Queste richieste coincidono con segnali di mobilitazione da parte di alcune organizzazioni internazionali, impegnate nel monitorare la situazione e nel preparare piani di assistenza. Tuttavia le difficoltà logistiche e la continua presenza di combattimenti rendono molto complicati gli sforzi di soccorso. L’apertura di corridoi richiede infatti accordi precisi tra le varie fazioni coinvolte nel conflitto e garanzie sulla sicurezza dei convogli umanitari.

A Sweida, insomma, la popolazione attende risposte concrete in tempi rapidi. La durata del conflitto e il peggiorare delle condizioni stanno spingendo la città verso una crisi umanitaria che potrebbe assorbire risorse e attenzione ben oltre i confini della Siria meridionale. Restano da verificare gli sviluppi nelle prossime ore, mentre le autorità e gli attori coinvolti stanno valutando interventi mirati per contenere i danni.

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