La stagione musicale della Scala di Milano si è aperta con un evento straordinario, che ha visto protagonisti il direttore Riccardo Chailly e la Filarmonica. L’esecuzione della Settima Sinfonia di Mahler ha catturato l’attenzione di un pubblico entusiasta, testimoniando il forte legame tra Chailly e la storica orchestra. Questo concerto non solo sovverte le aspettative in merito alla musica classica, ma rappresenta anche un passo importante nella valorizzazione della cultura musicale in Italia.
La Settima Sinfonia di Mahler: un capolavoro da scoprire
L’opera di Gustav Mahler è nota per la sua complessità e la durata di oltre un’ora e mezza, suddivisa in cinque movimenti che esplorano una gamma di emozioni. A differenza della sesta sinfonia, la Settima si distingue per un organico orchestrale meno ampio ma ben congegnato, che include strumenti poco usati come la chitarra, il mandolino, i campanacci e il Glockenspiel. L’esecuzione richiede una particolare attenzione e competenza, e Chailly ha dimostrato di essere in grado di affrontare questa sfida con abilità e visione.
Durante un’intervista, Chailly ha condiviso la sua ammirazione per le partiture di Mahler, in particolare quelle del famoso direttore Willem Mengelberg, che ha influenzato profondamente il suo approccio. Un’espressione significativa emersa durante la conversazione riguarda il tema della “paura, angoscia e terrore” presentato nello Scherzo, una danza funebre che sembra invitare alla riflessione profonda. La ricchezza emotiva di questa musica ha coinvolto e commosso il pubblico presente alla Scala.
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Il riconoscimento della Filarmonica e il legame con la comunità
Il lavoro della Filarmonica non si è limitato ai concerti, ma ha abbracciato iniziative che cercano di coinvolgere più attivamente la comunità. Lo scorso dicembre, il gruppo musicale è stato insignito dell’ambito Ambrogino d’Oro, un premio che celebra le prove aperte organizzate per avvicinare un pubblico nuovo alla musica classica. Grazie a queste iniziative, sono stati raccolti oltre un milione 600mila euro da destinare a associazioni del terzo settore, un esempio virtuoso di come la musica possa avere un impatto sociale positivo.
Durante la serata di apertura, il calore del pubblico si è manifestato attraverso calorosi applausi e grida di “bravo” rivolte al maestro Chailly, il quale il prossimo anno terminerà il suo mandato come direttore musicale della Scala, un titolo che ha ricoperto con grande passione e dedizione.
Anticipazioni della stagione: concerti e tournée europee
Quella che si è appena aperta è solo la prima di una serie di tante esibizioni che promettono di essere ricche e coinvolgenti. Dopo il concerto inaugurale, la Filarmonica tornerà a collaborare con Chailly il 24 febbraio, mentre già nei prossimi giorni Gianandrea Noseda dirigerà un altro concerto. Un ulteriore appuntamento atteso è la tournée europea che porterà l’orchestra in sei diverse città, tra cui Budapest, Vienna, Madrid e Parigi.
Un momento particolarmente significativo è previsto per il 15 maggio, quando la Filarmonica eseguirà la Nona Sinfonia di Bruckner, impressa nella memoria collettiva, accompagnata dalla ricostruzione del finale di John A. Phillips. Dopo l’estate, ci saranno anche rappresentazioni in oriente, dimostrando come la Scala e la Filarmonica mantengano un legame vivo con la scena musicale internazionale.
Un panorama musicale fiorente sembra profilarsi all’orizzonte, mentre la Scala e Chailly continuano a emozionare e a connettere con il pubblico.