Il Fondo nuove competenze entra nella sua terza edizione, rappresentando un’iniziativa importante nel panorama della formazione professionale in Italia. Questo strumento di politica attiva è progettato per coprire i costi delle ore dedicate da parte dei lavoratori a percorsi formativi, promuovendo nuove abilità necessarie in un contesto sempre più impegnativo. L’obiettivo è duplice: sostenere le aziende nella transizione digitale ed ecologica e, contestualmente, stimolare l’occupazione e facilitare le collaborazioni tra le imprese. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha presentato l’Avviso pubblico per la terza edizione del Fnc a Roma. Le aziende potranno presentare le domande di contributo attraverso la piattaforma online MyANPAL a partire dal 10 febbraio fino al 10 aprile 2025.
Le risorse disponibili per le aziende
Il Fnc mette a disposizione un totale di 731 milioni di euro, con l’intenzione del ministro Calderone di arrivare a 1 miliardo di euro anche grazie a ulteriori finanziamenti. Una fetta consistente di questi fondi, ovvero 730 milioni di euro, proviene dal programma nazionale previsto per giovani, donne e lavoro, co-finanziato dall’Unione Europea. Questa somma sarà ripartita in modo strategico: 225,9 milioni andranno alle regioni più sviluppate, tra cui Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Toscana; circa 40 milioni saranno destinati alle regioni in transizione, come Abruzzo e Marche; infine, già 464,1 milioni sono previsti per le regioni meno sviluppate, tra cui Calabria, Puglia e Sicilia. Un approccio pensato per garantire un supporto omogeneo su tutto il territorio nazionale, tenendo conto delle differenti esigenze regionali.
Le diverse tipologie di intervento
Le risorse del Fnc sono destinate a tre differenti tipologie di intervento. La prima, che riceverà il 25% dei fondi, è quella dei sistemi formativi. Qui, i progetti devono coinvolgere il 60% dei lavoratori di una “Big player” capofila per un massimo di 12 milioni di euro. La seconda tipologia riguarda le filiere formative, che si riferisce a datori di lavoro di piccole e medie imprese in rete, che possono ottenere fino a 8 milioni di euro con un progetto che preveda almeno un capofila. La terza e ultima categoria è dedicata ai singoli datori di lavoro, con possibilità di accesso a contributi fino a 2 milioni di euro. Inoltre, è stato stanziato un milione di euro, proveniente dal decreto-legge 152/2021, per incoraggiare le assunzioni di disoccupati attraverso la formazione stagionale nei settori del turismo e dell’agricoltura, con un bonus di 300 euro per ogni assunzione.
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Requisiti per l’accesso al Fondo
Per poter beneficiare dei finanziamenti del Fnc, le imprese devono stipulare un accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro. Questo accordo deve specificare chiaramente i fabbisogni aziendali, il numero dei lavoratori coinvolti e le ore dedicate alla formazione. Le cessazioni possono spaziare da argomenti relativi al digitale a quelli legati all’economia circolare, coprendo una vasta gamma di competenze. La formazione è strutturata per diverse esigenze e rappresenta un passo fondamentale per le imprese che desiderano affrontare con successo le sfide del mercato attuale e futuro.
L’iniziativa del Fnc non si limita a fornire risorse finanziarie, ma promuove anche una cultura dell’innovazione e della competitività, adatta alle richieste di un mercato in continua evoluzione.