Agricoltori delle Marche pronti a protestare per la gestione dei cinghiali

Agricoltori delle Marche pronti a protestare per la gestione dei cinghiali

Agricoltori marchigiani esprimono insoddisfazione per il piano regionale di controllo dei cinghiali, criticato da Coldiretti e Ispra per lacune nella gestione e mancanza di dati fondamentali.
Agricoltori Delle Marche Pront Agricoltori Delle Marche Pront
Agricoltori delle Marche pronti a protestare per la gestione dei cinghiali - Gaeta.it

L’insoddisfazione tra gli agricoltori marchigiani cresce in seguito alle recenti decisioni della Regione riguardanti il controllo dei cinghiali. Coldiretti Marche si è espressa criticamente sul “piano regionale ordinario di controllo del cinghiale”, denunciando gravi lacune nei dati e nella gestione proposti. Questo piano, secondo l’associazione, non solo non risponde alle necessità del territorio, ma è stato anche oggetto di forti critiche da parte dell’Ispra, l’ente incaricato della supervisione della fauna selvatica.

Critiche al piano regionale di controllo del cinghiale

La delusione espressa da Coldiretti Marche riguardo al piano ordinario è palpabile. L’associazione agraria ha sottolineato come il documento non sia solo inadeguato, ma manchi di dati fondamentali per una corretta gestione dei cinghiali nell’area. La stessa Ispra ha inviato una comunicazione alla Regione, evidenziando carenze così gravi che ha dichiarato di non poter esprimere un giudizio netto sul piano proposto. Questo solleva interrogativi sulla capacità della Regione di affrontare una questione che ha conseguenze dirette sull’agricoltura e sulla sicurezza alimentare.

Coldiretti Marche evidenzia che le lacune riscontrate nel piano ordinario si riflettono anche su altre iniziative, come il Priu, il Piano di controllo sanitario del cinghiale, attivabile in caso di emergenza sanitaria come un focolaio di peste suina africana. La mancanza di dettagli e di preparazione adeguata nei documenti pianificati mette a rischio la gestione della fauna selvatica e rappresenta un grave rischio per il settore agricolo.

I gravi problemi della gestione della fauna selvatica

La presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni, ha descritto la situazione attuale come allarmante. I piani di controllo sembrano essere inadeguati e la gestione della fauna selvatica ha raggiunto livelli preoccupanti. Secondo Gardoni, il sovrannumero di cinghiali è evidente e non esistono studi e rilevazioni sufficientemente dettagliati per poter costruire un piano di assestamento efficace.

Con l’eventualità che la peste suina africana raggiunga la Regione, la mancanza di un piano efficiente potrebbe trasformarsi in un problema serio. Gardoni ha anche denunciato che l’introduzione di un piano straordinario di contenimento, promessa dalla Regione dopo una massiccia manifestazione che ha visto la partecipazione di 2000 agricoltori, è stata ignorata. Questo ha portato a un crescente senso di impotenza tra gli agricoltori, che si trovano a dover convivere con un numero insostenibile di cinghiali.

Avvisi di mobilitazione e delusione tra gli agricoltori

Lamentando la situazione attuale, il direttore regionale di Coldiretti Marche, Alberto Frau, ha esattamente espresso il disappunto per le scarse risorse dedicate alla gestione del settore caccia. La riduzione del personale responsabile di questo ambito ha inevitabilmente portato a risultati deludenti nei piani di gestione della fauna. Gli agricoltori chiedono soluzioni concrete, ma la risposta da parte del governo regionale è stata deludente, lasciandoli di fronte a sfide sempre più complesse.

La prospettiva di una mobilitazione ulteriore è ormai concreta, secondo quanto dichiarato da Frau. Se non ci saranno cambiamenti significativi nella gestione del territorio e della fauna selvatica, le manifestazioni potrebbero diventare permanenti. Gli agricoltori, quindi, si preparano a lottare per fare sentire la propria voce e proteggere i propri interessi.

Change privacy settings
×