Aggressione a due transgender a udine, il sindaco de toni chiede una riflessione collettiva sul tema dei diritti

Aggressione a due transgender a udine, il sindaco de toni chiede una riflessione collettiva sul tema dei diritti

Due giovani transgender aggredite durante il festival FOMO a Udine, con il sindaco Alberto Felice de Toni che invita a una risposta collettiva per promuovere inclusione, sicurezza e diritti civili in città.
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Due giovani transgender sono state aggredite a Udine durante il festival FOMO; il sindaco de Toni condanna l’episodio e rilancia l’impegno della città per inclusione, diritti civili e lotta alle discriminazioni. - Gaeta.it

Due giovani transgender sono state vittime di un’aggressione a sfondo omofobico durante il festival fomo, un evento dedicato alla sicurezza sociale che si è tenuto a udine. Il sindaco Alberto Felice de Toni è intervenuto con una dichiarazione che invita a una presa di posizione netta e condivisa da tutta la comunità. Il gesto ha suscitato reazioni forti, mettendo al centro il tema dell’inclusione, della sicurezza e del rispetto dei diritti civili all’interno della città.

L’aggressione al festival fomo: modalità e contesto dei fatti

venerdì sera, nel parco desio di udine, durante lo svolgimento del festival fomo, due ragazze transgender di 25 e 26 anni sono state aggredite fisicamente. Le vittime erano presenti all’evento proprio per discutere della sicurezza sociale, occasione che rende il gesto ancor più grave e paradossale. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo radiomobile di udine, durante il passaggio verso i servizi igienici, lato maschile, le due sono state prima insultate e poi picchiate da un gruppo di giovanissimi cittadini italiani.

Dettagli sull’identificazione dei responsabili

I responsabili sarebbero stati individuati rapidamente e risultano già noti alle forze dell’ordine per episodi simili di violenza. Dopo l’aggressione, gli autori si sono dati alla fuga, senza subire alcun intervento diretto sul posto. La doppia violenza verbale e fisica mette in evidenza un problema che investe non solo la sicurezza individuale, ma anche la necessità di una maggiore presenza e tutela durante eventi pubblici dedicati a temi sensibili.

La reazione del sindaco de toni: udine città di accoglienza e diritti civili

Alberto Felice de Toni ha definito l’episodio «un segnale che chiede una riflessione seria, urgente e collettiva». Nel suo intervento, il sindaco ha ricordato che udine è una città che ha da sempre promosso apertura, inclusione e attenzione verso i diritti di ogni persona, inclusi quelli delle minoranze e dei più giovani. Tale dichiarazione sottolinea la volontà della città di ribadire con forza una posizione favorevole rispetto alla difesa della libertà individuale e alla lotta contro ogni forma di discriminazione.

Critiche alle dichiarazioni di roberto vannacci

De Toni ha criticato indirettamente le posizioni di alcuni esponenti politici, come l’ex generale Roberto Vannacci, le cui dichiarazioni sono state giudicate come elementi che fomentano odio e divisione sociale. Secondo il sindaco, queste dichiarazioni rischiano di legittimare comportamenti di intolleranza e violenza verso chi viene considerato “diverso”, compromettendo lo spirito di coesione sociale e di rispetto reciproco. L’appello del primo cittadino invita a mantenere alta l’attenzione e a premere sul valore della responsabilità pubblica.

Ruolo del centro anti-discriminazione e interventi di arcigay

Sempre nel raccontare la risposta all’episodio, il sindaco de Toni ha evidenziato l’importanza del nuovo centro anti-discriminazione aperto recentemente a udine. Questo spazio, gestito da Arcigay e finanziato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, serve a dare sostegno e voce a chi subisce discriminazioni e violenze. Il centro nasce da una collaborazione diretta col comune e intende rappresentare un punto di riferimento fondamentale per le persone più vulnerabili.

L’intervento di arcigay sul clima sociale a udine

Arcigay ha già richiamato l’attenzione sul “clima di intimidazione” che sembra crescere in città, sottolineando come il lavoro del CAD sia prioritario e indispensabile per contrastare discriminazioni e fornire protezione. L’azione di questo centro si concentra non solo sull’assistenza, ma anche sulla promozione di una cultura della sicurezza e del rispetto, tema cruciale dopo l’episodio dello scorso venerdì. La sinergia tra le istituzioni e associazioni del territorio appare quindi decisiva nel rispondere a queste sfide sociali.

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