Giandonato Nicola, figura di spicco nel panorama aziendale della Ferrero e artefice di una significativa crescita internazionale dell’azienda, è venuto a mancare giovedì scorso all’età di 98 anni. La sua carriera è segnata da un forte impegno e dai traguardi raggiunti nel settore dolciario, contribuendo a rendere Ferrero uno dei marchi più riconosciuti a livello globale. La sua vita, caratterizzata da dedizione e un’approfondita competenza manageriale, continua a lasciare un segno indelebile nel tessuto imprenditoriale italiano.
Un inizio promettente a Brusasco
Nato nel 1926 a Brusasco, un piccolo comune in provincia di Torino, Giandonato Nicola ha conseguito una laurea in Economia e Commercio, preparandosi per un futuro di successo nel mondo degli affari. La sua brillante formazione accademica si è unita, fin da subito, a un eccezionale intuito per il lavoro e una visione strategica. Questi elementi hanno pesato molto nella sua carriera, sviluppatasi all’interno di Ferrero, dove ha trovato una seconda casa e ha intrapreso un percorso lavorativo che avrebbe segnato la storia dell’azienda.
L’incontro con Michele Ferrero, celebre per aver creato la Nutella e aver trasformato l’azienda in un gigante dolciario, è avvenuto nel 1958 grazie a Severino Chiesa, suo amico d’infanzia e collaboratore di Ferrero. Grazie a questa presentazione, Giandonato ha fatto il suo ingresso in un mondo dove le sue capacità avrebbero brillato. Questo incontro non solo ha contribuito alla sua carriera, ma ha anche avviato una collaborazione proficua destinata a trasformare la Ferrero stessa.
L’ascesa in Germania e oltre
Dopo solo un anno di lavoro in Ferrero, Nicola è stato inviato in Germania per rivitalizzare la sede locale, afflitta da gravi difficoltà. Accompagnato da Severino Chiesa, ha affrontato questa sfida con entusiasmo e determinazione, elementi che lo contraddistinguevano. La sua visione strategica e le sue decisioni incisive hanno permesso di rilanciare l’azienda in Germania, trasformando un mercato in crisi in uno dei più forti e proficui della Ferrero.
Grazie a Nicola, la succursale tedesca ha messo in atto strategie che hanno portato l’azienda a distinguersi nel Paese, contribuendo non solo ai risultati economici ma anche a un’immagine di successo globale. Il mercato tedesco è diventato un pilastro fondamentale per l’azienda. Tuttavia, il suo incarico non si è limitato alla Germania; Nicola si è fatto carico anche della leadership dell’area francese e americana, consolidando Ferrero nei mercati internazionali.
Nel 1967, ha guidato il lancio dello stabilimento di Rouen, in Francia, portando a termine un altro progetto di grande successo. Negli Stati Uniti, ha introdotto le famose caramelle Tic Tac, un’innovazione che ha ulteriormente elevato il marchio Ferrero nel mercato americano. Le sue competenze manageriali, insieme a una naturale inclinazione per la leadership, hanno avuto un impatto decisivo, ponendo le basi per la continua espansione dell’azienda.
Eredità umana e professionale
Oltre alle sue notevoli capacità professionali, Giandonato Nicola era ammirato per le sue doti umane. La sua leadership, caratterizzata da ascolto e saggezza, gli ha permesso di creare legami solidi e affettivi con colleghi e collaboratori all’interno dell’azienda. Era non solo un manager, ma un mentore per molti, ricordato da chi lo ha conosciuto come una persona di grande generosità e disponibilità. Molti ex colleghi lo descrivono come un uomo umile, che non cercava la ribalta nonostante il suo successo.
Nicola ha sempre posto valore nel suo lavoro e l’impatto che ha avuto su Ferrero è stato riconosciuto e apprezzato a livello internazionale. Le sue doti di discrezione e dedizione hanno fatto di lui una figura unica nello scenario aziendale, celebrato dai social media e dalle testimonianze delle persone che hanno avuto il privilegio di collaborare con lui. Anche Michele Ferrero lo considerava un “alter ego”, un segno dell’importanza che aveva all’interno della crescita dell’azienda.
La vita personale e il legame con Brusasco
La vita privata di Giandonato Nicola è stata altrettanto rilevante. Sposato con Bianca Vetrino, ha condiviso con lei una lunga e felice unione. Bianca, già vicepresidente della Regione Piemonte, ha costruito una carriera di successo, distinguendosi per il suo impegno nell’associazionismo femminile. Insieme, hanno mantenuto un forte legame con la loro terra d’origine, riuscendo a bilanciare responsabilità lavorative e vita familiare in modo efficace.
La coppia ha avuto due figli, Carlotta e Franco, che hanno ereditato dal padre il gusto per la cultura e per la musica, in particolare quella classica. Nicola era anche un grande appassionato di vini, specialmente Bordeaux, e di gastronomia, trascorrendo le rare pause dal lavoro dedicandosi a queste passioni. Il legame con Brusasco, il paese d’origine, non è mai venuto meno, nonostante i viaggi e le occupazioni nel mondo del business.
I funerali si terranno lunedì alle 15 nel comune di Brusasco, come omaggio a un uomo che ha caratterizzato profondamente la storia dell’area e dell’azienda Ferrero. Il sindaco, Giulio Bosso, ha condiviso il suo cordoglio, evidenziando l’impatto duraturo che Nicola ha avuto sulla comunità locale e sul panorama imprenditoriale italiano.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina