Un importante passo nella geopolitica della sicurezza si è concretizzato con la ratifica da parte della Corea del Nord del patto di difesa con la Russia, segnando l’inizio di una cooperazione di grande rilevanza tra i due paesi in un contesto di tensione internazionale. I media statali nordcoreani hanno comunicato che il Presidente degli Affari di Stato, Kim Jong-un, ha firmato il decreto che formalizza l’accordo, che arriva in un momento critico per la Russia, impegnata in una guerra complessa contro l’Ucraina.
Ratifica dell’accordo e dettagli significativi
Secondo notizie riportate dall’agenzia di stampa Korea Central News Agency, il decreto che conferma l’accordo di difesa è stato sottoscritto da Kim Jong-un l’11 novembre 2024. L’intesa prevede che le due nazioni collaboreranno militarmente qualora si verificasse un attacco contro uno dei membri del patto. Questo importante sviluppo è avvenuto dopo che, la scorsa settimana, il parlamento russo ha approvato all’unanimità la ratifica dello stesso accordo, successivamente firmato dal Presidente Vladimir Putin.
Come evidenziato dalla KCNA, il trattato entrerà in vigore dal momento in cui entrambe le parti procederanno allo scambio degli strumenti di ratifica. Questo passaggio potrebbe segnare l’inizio di una fase di cooperazione sempre più solida tra Mosca e Pyongyang, con visite diplomatiche e incontri che continuano a rafforzare i legami. La ratifica dell’accordo si inserisce in un contesto in cui la Corea del Nord ha mostrato un sostegno tangibile all’offensiva russa in Ucraina, allineandosi ulteriormente con gli interessi del Cremlino.
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La cooperazione militare e il sostegno nordcoreano
Negli ultimi tempi, la Corea del Nord ha dimostrato di essere uno dei sostenitori più importanti della strategia offensiva russa contro l’Ucraina. Mosca e Pyongyang sono state entrambe oggetto di accuse da parte di paesi occidentali riguardo al trasferimento di armi e munizioni. Da fonti di intelligence, si parla di un aumento della presenza militare nordcoreana in Russia, dove circa 10.000 soldati sarebbero stati schierati per sostenere l’operazione contro l’Ucraina. Questa collaborazione ha destato preoccupazione nei circoli occidentali, che temono un ulteriore inasprimento del conflitto.
Il 4 novembre, secondo quanto riferito, sono stati segnalati i primi scontri tra le truppe nordcoreane e le forze ucraine nella regione di Kursk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fornito dati su un numero crescente di soldati nordcoreani al confine, evidenziando l’urgenza della situazione. Le dichiarazioni del ministro degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, che ha sostenuto fermamente gli sforzi russi in Ucraina, indicano che il regime di Kim sta cercando di mantenere una linea favorevole al Cremlino, definendo l’offensiva di Mosca una “lotta sacra”.
La questione del trasferimento di tecnologie e armamenti
Oltre al rinforzo militare, si stima che la Russia stia offrendo supporto tecnologico alla Corea del Nord in cambio dell’invio di truppe. Questo scambio è preoccupante per gli analisti internazionali, poiché potrebbe avere ripercussioni sul programma nucleare di Pyongyang. Le autorità sudcoreane e ucraine, insieme a fonti d’intelligence occidentali, seguono con attenzione gli sviluppi per comprendere la portata di queste cooperazioni.
Il fatto che Putin non abbia negato la presenza di soldati nordcoreani quando vi è stata una richiesta sul tema, ma abbia invece cambiato argomento criticando il sostegno occidentale all’Ucraina, suggerisce che il Cremlino sia consapevole della delicatezza della situazione. Questo patto di difesa potrebbe rappresentare una rete di sostegno reciproco tra due nazioni isolate e sotto pressione internazionale, rafforzando la loro posizione nel contesto geopolitico attuale.