A San giorgio a cremano un prestito di 1500 euro è diventato un incubo di usura e minacce per un operatore della croce rossa

A San giorgio a cremano un prestito di 1500 euro è diventato un incubo di usura e minacce per un operatore della croce rossa

Un prestito di 1.500 euro concesso da Vincenzo Siano e Giuseppina Mennella a un operatore della Croce Rossa di San Giovanni a Teduccio si trasforma in una spirale di usura, minacce e sequestri tra Napoli e comuni vicini.
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Un operatore della Croce Rossa di San Giovanni a Teduccio è stato vittima di usura per cinque anni dopo aver prestato 1.500 euro a un conoscente; i carabinieri hanno arrestato i responsabili, smantellando una complessa rete di estorsioni e minacce. - Gaeta.it

Un prestito iniziale di 1.500 euro, con l’intento di sostenere un amico, ha trasformato la vita di un operatore della Croce Rossa di San Giovanni a Teduccio in un incubo durato cinque anni. Questa vicenda, avvenuta tra Napoli e comuni vicini, racconta la drammatica evoluzione di un debito che ha progressivamente schiacciato la vittima sotto il peso di richieste sempre più pesanti e intimidazioni. I carabinieri, intervenuti dopo la disperata chiamata del padre, hanno fatto emergere una trama di usura e violenze psicologiche, con conseguenze irreversibili sulla vita di un uomo di 36 anni.

Dall’aiuto iniziale all’inizio della spirale di debiti e minacce

L’uomo aveva chiesto un prestito contenuto, che in apparenza era una semplice soluzione temporanea per affrontare difficoltà economiche. Il prestito di partenza, pari a 1.500 euro, è stato concesso da Vincenzo Siano, 46 anni, di Portici, già noto per reati, insieme a sua moglie Giuseppina Mennella, 42 anni. Quella cifra sembrava gestibile, ma da subito si è trasformata in un peso crescente.

La vittima raccontò agli investigatori che le richieste si erano moltiplicate: prima 60 euro, quindi 100, e in poco tempo si era arrivati a una cifra di 6.000 euro. Quando non è più riuscito a pagare, hanno iniziato a esigere assegni e beni di valore, imponendo condizioni sempre più dure. La rete di controlli e richieste a mano a mano si è fatta più stretta, segnando un progressivo annientamento della sua autonomia economica e personale.

Le strategie degli usurai tra documenti trafugati e proprietà sottratte

Con l’incapacità di restituire, i presunti usurai hanno reclamato sempre più. La vittima ha dovuto consegnare carte bancomat collegate ai suoi conti, quelli della madre e del padre. Perfino la liquidazione della madre e la pensione del padre sono finite nelle loro mani. In seguito, hanno ottenuto le chiavi di un appartamento appartenuto alla famiglia e l’auto dell’uomo.

Durante le perquisizioni dei carabinieri, sono stati recuperati documenti che testimoniano la proprietà immobiliare, pur formalmente intestata alla vittima, ma di fatto controllata da Siano e Mennella. La coppia aveva inoltre sviluppato una strategia complessa. Per alimentare l’indebitamento, Siano aveva falsificato l’esistenza di un terzo creditore inesistente, creando così nuovi debiti da far saldare alla vittima. Questa manipolazione ha impedito alla persona coinvolta di uscire dal vortice di ipoteche, prestiti e pagamenti forzati.

L’intervento dei carabinieri e l’arresto degli indagati

La svolta è arrivata grazie alla chiamata del padre, resosi conto della disperazione del figlio. Nella notte tra sabato e domenica, la richiesta d’aiuto al 112 ha portato all’immediato intervento dei carabinieri della compagnia di Poggioreale. Gli agenti hanno fermato Siano e la moglie mentre si muovevano sull’auto sottratta alla vittima.

In quel momento, una complice 28enne stava per consegnargli una somma di denaro aggiuntiva. Il denaro è stato recuperato, impedendo ulteriori danni economici alla vittima. L’accusa a carico della coppia è quella di estorsione aggravata. L’operatore della Croce Rossa può ora sperare di uscire da cinque anni di vessazioni e ricostruire la sua vita.

I rischi insidiosi dell’usura nascosta dietro offerte di aiuto

Questa vicenda unisce episodi comuni a una trama di soprusi che dimostrano come l’usura non si presenti sempre con modalità evidenti o brutali fin dall’inizio. Spesso si manifesta con un’illusione di aiuto economico, che lentamente si trasforma in una spirale di debiti ingovernabili e minacce.

In questo caso, la strategia di falsificare un altro creditore mostra quanto sia calcolata e sistematica la manovra degli usurai. Restituire il prestito diventa impossibile, e chi si trova invischiato finisce per perdere tutto, senza vie di fuga. L’esperienza di San Giorgio a Cremano ci ricorda quanto sia necessario vigilare sulle forme di credito informale e quanto le vittime di usura spesso vivano in silenzio condizioni di grande sofferenza.

Le autorità mantengono alta l’attenzione, mentre questa storia segue il suo corso giudiziario. L’impegno per sconfiggere l’usura rimane una sfida per le forze dell’ordine e per la società.

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