A recanati il convegno sui cappuccini e leopardi tra storia e progetto culturale fino al 2028

A recanati il convegno sui cappuccini e leopardi tra storia e progetto culturale fino al 2028

Un convegno a Recanati riporta alla luce il legame storico e culturale tra i Cappuccini, la famiglia Leopardi e la città, promuovendo progetti di valorizzazione fino al 2028.
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Il convegno "Recanati, Leopardi, i Cappuccini 1557-2025" ha evidenziato il lungo legame storico, culturale e spirituale tra la città di Recanati, i Cappuccini e la famiglia Leopardi, rilanciando un progetto di valorizzazione e dialogo che proseguirà fino al 2028. - Gaeta.it

Un incontro dedicato a ripercorrere un rapporto che si estende per oltre cinque secoli, tra la città di Recanati, i Cappuccini e la famiglia Leopardi. Il convegno “Recanati, Leopardi, i Cappuccini 1557-2025“, promosso dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani , si è svolto nella sala Franco Foschi a Recanati, richiamando studiosi, rappresentanti religiosi e istituzionali attorno a un progetto dal respiro lungo, che punta ai prossimi anni e al consolidamento di un’eredità storica e spirituale troppo spesso trascurata.

Partecipazione e ruolo del centro nazionale di studi leopardiani

Il CNSL, con la presidenza di Fabio Corvatta, è stato l’artefice principale dell’evento grazie anche alla rinnovata attenzione verso la storia locale e i legami culturali con i Cappuccini. La sala Franco Foschi, gremita di pubblico, ha ospitato un confronto ricco di testimonianze e approfondimenti. Corvatta ha sottolineato la necessità di recuperare un rapporto che il tempo aveva nascosto, quello tra i Cappuccini e la città di Recanati, definendolo un legame da valorizzare in maniera più consapevole.

Corvatta e il ruolo dei cappuccini nella storia locale

Corvatta ha evidenziato come questo rapporto sia stato spesso trascurato nelle narrazioni locali, sebbene i Cappuccini abbiano rappresentato un pilastro importante della vita religiosa e culturale della città dal 1557 ad oggi. L’organizzazione del convegno è stata pensata infatti per riaprire una pagina dimenticata, in modo da dare slancio a un progetto culturale e spirituale destinato a protrarsi almeno fino al 2028.

La missione dei cappuccini secondo i rappresentanti religiosi

Frate Sergio Lorenzini, maestro provinciale dei Cappuccini delle Marche, ha spiegato come il ruolo dei Cappuccini non si riduca a un ruolo locale o religioso ma abbia una portata universale. Ha detto che la loro missione mira a riempire una lacuna di conoscenza sulla storia e sulle attività avviate nel corso dei secoli. Il suo intervento ha ribadito l’importanza di comunicare i valori di amicizia, solidarietà e impegno verso il prossimo che incarnano da sempre i Cappuccini.

Festival missionario a recanati

Frate Francesco Pettinelli ha dato notizia del festival missionario previsto dal 6 all’8 giugno, un evento che quest’anno si svolgerà per la prima volta in piazza a Recanati. Il festival si propone di ampliare la presenza dei frati nella vita della città, con iniziative aperte a tutta la comunità e atte a rinsaldare legami di amicizia e partecipazione.

Il dialogo tra la città e i Cappuccini si è così arricchito di nuove iniziative, che assumono un significato attuale oltre che storico. Questo mette in luce un impegno che non solo guarda alla tradizione ma apre uno spazio aperto a nuove forme di presenza religiosa e sociale.

Interventi delle istituzioni locali e dell’università di macerata

Sono intervenuti anche rappresentanti del Comune di Recanati. Il sindaco Emanuele Pepa ha raccontato il suo incontro con i frati durante il mandato, richiamando la “bontà e la gioia contagiosa” che ha trovato nella loro presenza. Pepa ha sottolineato come i Cappuccini rappresentino un punto di riferimento per la comunità cittadina, oltre che per la sfera spirituale.

L’assessore Ettore Pelati ha parlato dell’impegno della comunità dei Cappuccini nel coniugare la dimensione missionaria oltre confine con l’attenzione verso la popolazione locale. Ha rilanciato la necessità di riflettere su ciò che si potrà realizzare in futuro a Recanati, in un dialogo aperto tra frati, istituzioni e cittadini.

Il contributo dell’università

Anche l’Università di Macerata ha partecipato con la professoressa Letizia Pellegrini, che ha sottolineato il ruolo dell’ateneo nel rispondere alla chiamata del territorio. Ha ricordato che i Cappuccini riescono a parlare “il linguaggio dell’amicizia e dell’amore per l’uomo“, una chiave importante per costruire sinergie tra cultura, ricerca e impegno sociale sul territorio.

Il legame storico tra la famiglia leopardi e i cappuccini

Il momento centrale del convegno ha avuto come protagonista frate Fabio Furiasse, direttore dell’archivio dei Cappuccini delle Marche, che ha ricostruito in modo dettagliato il rapporto tra i frati e la famiglia Leopardi. Ha spiegato che il terreno dove sorse il primo convento apparteneva ai Leopardi, a dimostrare un legame stretto tra la spiritualità dei Cappuccini e la storia locale.

La custodia degli oggetti sacri durante la confisca napoleonica

Furiasse ha poi raccontato la vicenda della confisca napoleonica, quando Monaldo Leopardi custodì con attenzione gli oggetti sacri dei frati, preservandoli dai danni e dalla dispersione. Questo episodio mette in evidenza una relazione profonda, che ha attraversato momenti difficili senza mai interrompersi. Da questa trama intrecciata tra cultura, fede e terra nasce un patrimonio che lega Recanati ai Cappuccini e ai Leopardi, destinato a essere protagonista di nuovi progetti nel prossimo futuro.

La storia di Recanati incontra così la continuità di una presenza religiosa e culturale che si proietta con un respiro ampio fino al 2028, anno che segnerà nuove tappe in questo cammino di riscoperta e sviluppo.

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