Il presidio ospedaliero di Nola si è dotato di una tecnologia all’avanguardia per il trattamento della fibrillazione atriale, una delle aritmie cardiache più comuni e difficili da gestire. L’Asl Napoli 3 Sud ha annunciato l’introduzione del sistema faraview, basato su energia pulsata ad alta tensione, applicato per la prima volta in un reparto pubblico del sud Italia. Questa innovazione punta a migliorare significativamente la sicurezza e l’efficacia degli interventi nei pazienti che soffrono di fibrillazione atriale parossistica e persistente.
Come funziona il sistema faraview e quali vantaggi offre
La terapia ablativa introdotta a Nola sfrutta impulsi elettrici con voltaggi molto elevati, intorno ai 2000 volt, applicati specificamente sulle vene polmonari. L’obiettivo è creare pori nelle membrane delle cellule cardiache coinvolte nell’innesco dell’aritmia, provocandone la morte programmata attraverso un processo chiamato apoptosi. Questo metodo si distingue dalle tecniche tradizionali basate sull’energia termica che rischiano di danneggiare tessuti vicini, come l’esofago o il nervo frenico.
La specificità del metodo deriva dalla diversa soglia di elettroporazione delle cellule cardiache rispetto a quelle circostanti non cardiache. Quindi, applicando un voltaggio calibrato, il sistema distrugge selettivamente i cardiomiociti responsabili dell’aritmia senza coinvolgere altre strutture. Questo riduce le possibili complicazioni post-operatorie, un aspetto cruciale in interventi di elettrofisiologia che spesso possono risultare invasivi.
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Innovazione al centro cardiologico di Nola e esperienza acquisita
L’ospedale di Nola, diretto dal dottor Luigi Caliendo, si è impegnato nell’adozione di faraview come prima struttura pubblica nel sud Italia. Nel reparto di cardiologia sono già stati trattati oltre cento pazienti affetti da fibrillazione atriale parossistica e persistente, testando la tecnologia su pazienti con differenti gradi di complessità.
Il primario Caliendo ha sottolineato come questa innovazione rappresenti un passo avanti per il centro, confermando l’impegno nella cura delle aritmie complesse. L’adozione di questo sistema rispecchia una strategia di sviluppo che punta a migliorare l’offerta sanitaria locale, concentrandosi su tecnologie che permettono trattamenti meno invasivi e con esiti più favorevoli.
Chiusi e qualificati: la squadra di specialisti dietro il progetto
Il gruppo che ha reso possibile l’uso di faraview include esperti della cardiologia interventistica e dell’elettrofisiologia. Mario Volpicelli, responsabile del servizio di elettrofisiologia ed elettrostimolazione, coordina un team che comprende Saverio Ambrosino, Orlando Munciguerra e Ciro Pirozzi.
Volpicelli ha evidenziato che l’integrazione del sistema farapulse con il dispositivo di navigazione elettromagnetica Opal HDx aumenta la precisione e la sicurezza durante gli interventi. Questa combinazione riduce anche la durata della procedura e limita l’esposizione alle radiazioni, migliorando così i risultati clinici soprattutto nei casi più avanzati della fibrillazione atriale.
Ruolo strategico dell’ospedale di Nola nel Sud Italia
Per l’Asl Napoli 3 Sud, secondo le parole del direttore generale Giuseppe Russo, Nola si posiziona come un punto di riferimento per il trattamento delle aritmie cardiache complesse nel meridione. L’investimento nella tecnologia a energia pulsata testimonia una scelta mirata a intensificare le capacità di cura e a offrire ai pazienti servizi all’altezza delle strutture più avanzate del paese.
L’iniziativa non si limita al singolo presidio, ma fa parte di un progetto più ampio volto a potenziare l’assistenza ospedaliera in tutto il territorio di competenza dell’azienda sanitaria. In questo scenario, l’ospedale di Nola funge da esempio per altre strutture che potrebbero adottare strumenti simili in futuro.