L’operazione condotta tra napoli e castello di cisterna ha messo in luce un sistema di riciclaggio di denaro sporco legato a un sito di scommesse riconosciuto e regolamentato. Le forze dell’ordine hanno arrestato sette persone coinvolte, tra cui quattro finite in carcere e tre ai domiciliari. La conferma del coordinamento della procura di napoli ha aggiunto pesantezza all’indagine, mostrando come si cerchino nuovi canali per reinserire fondi di origine illecita.
Il coinvolgimento dell’agenzia delle dogane e dei monopoli e dei carabinieri
L’azione investigativa è stata portata avanti congiuntamente dall’agenzia delle dogane e dei monopoli insieme ai carabinieri, sotto la supervisione della procura di napoli. La collaborazione tra questi enti ha permesso di individuare un meccanismo di riciclaggio che sfruttava la regolarità e la legalità apparente di un portale di scommesse sportive. Grazie a un’analisi attenta e prolungata delle operazioni di gioco e delle movimentazioni economiche, gli inquirenti sono riusciti a scoprire transazioni sospette che nascondevano fondi di provenienza illegale.
Monitoraggio e raccolta dati
L’indagine ha richiesto mesi di monitoraggio e raccolta di dati su puntate e depositi realizzati dagli indagati, tracciando la provenienza dei flussi di denaro. Questo lavoro ha evidenziato come il sito di scommesse, sebbene autorizzato, potesse essere sovraccaricato di scommesse che celavano l’intento di “pulire” i guadagni frutto di reati. Tale collaborazione fra magistratura e forze dell’ordine è centrale in casi del genere per poter agire non solo sugli autori ma anche per bloccare immediatamente i beni.
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I dettagli dell’ordinanza cautelare e le accuse
Con l’ordinanza emessa stamane dalla procura di napoli sono state individuate sette persone coinvolte. La misura cautelare ha portato a quattro arresti in carcere e tre ai domiciliari. Le accuse che gravano sui soggetti sono pesanti: riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità provenienti da attività illecite. L’autoriciclaggio indica che alcuni indagati avrebbero riciclato i propri proventi, aggravando la posizione penale.
Le misure restrittive hanno l’obiettivo di bloccare la continuazione delle attività illecite e impedire il pericolo di inquinamento delle prove. Il fatto che l’inchiesta abbia portato a queste decisioni dimostra la solidità delle prove raccolte e la gravità dei fatti. L’attività degli indagati è stata descritta come un sistema articolato per trasformare denaro sporco in fondi apparentemente leciti attraverso le scommesse sportive legali.
Obiettivi delle misure cautelari
Le misure restrittive hanno l’obiettivo di bloccare la continuazione delle attività illecite e impedire il pericolo di inquinamento delle prove. Il fatto che l’inchiesta abbia portato a queste decisioni dimostra la solidità delle prove raccolte e la gravità dei fatti.
Il sistema di riciclaggio tramite scommesse sportive
L’indagine ha rilevato un meccanismo che sfrutta la possibilità di effettuare puntate su eventi sportivi sul sito autorizzato. Gli indagati avrebbero inserito denaro di origine illecita trasformandolo in vincite o premi regolamentari. Questo passaggio maschera la fonte e permette di giustificare successivi prelievi bancari o investimenti.
Come funziona il riciclaggio
In pratica, le somme vengono depositate sul sito, puntate tramite scommesse sportive e poi aggregate a vincite o guadagni regolari. Da quel punto il flusso torna nel circuito finanziario legale, senza apparenti anomalie, rendendo difficile risalire all’origine criminale. Le autorità hanno accertato un giro di centinaia di migliaia di euro, una cifra rilevante che testimonia una struttura ben organizzata.
Grazie a questo sistema, i soggetti coinvolti non solo ripulivano il denaro ma evitavano controlli più approfonditi che sarebbero scattati in caso di movimenti sospetti tradizionali. Il sistema ha sfruttato una lacuna del monitoraggio delle transazioni legate al gioco online, una frontiera che la giustizia tende a presidiare con maggiore attenzione.
Sequestro di beni e denaro a seguito dell’inchiesta
In aggiunta alle misure cautelari personali, il provvedimento della procura ha previsto il sequestro di beni e somme di denaro riferibili agli indagati. Questo passaggio mira a sottrarre alla disponibilità dei riciclatori le risorse utilizzate per compiere il reato o ricavate dalle attività illecite. Il sequestro serve a evitare che i soggetti possano continuare a operare o disperdere patrimoni di origine criminale.
Esecuzione dell’operazione
L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di castello di cisterna, che hanno notificato tutte le misure e hanno provveduto al blocco dei beni in diverse province. Tale azione rappresenta un colpo importante contro la criminalità economica che usa il gioco online come copertura.
Il valore complessivo degli asset sequestrati verrà definito dalle successive perizie e accertamenti, ma si attende che sia elevato in relazione all’ammontare del denaro riciclato. Questo rende l’inchiesta significativa sia sul fronte repressivo sia come messaggio verso chi tenta di sfruttare canali legali per attività illegali.