Nel quartiere ex rossi sud di latina, diverse famiglie affidate a una sistemazione provvisoria da quasi un anno vivono senza elettricità da sei giorni. Si tratta dei nuclei coinvolti nell’emergenza abitativa scaturita dall’incendio dell’estate 2022 che colpì via al karama. La mancanza di corrente, segnalata da volontari della caritas e altre associazioni impegnate nell’assistenza di sedici minori, ha aggravato una condizione già precaria.
Impatti sociali e rischi per la salute delle famiglie ospitate
La mancanza di corrente elettrica in una struttura condivisa da numerose persone, con presenza di minori, comporta molteplici rischi. Oltre ai disagi igienico-sanitari, come l’impossibilità di avere acqua calda, ci sono pericoli legati all’assenza di luci che limita la sicurezza notturna. I topi, segnalati con frequenza, possono veicolare malattie e contaminare cibo e ambiente.
Le condizioni di freddo nei mesi appena passati amplificano il problema di non avere elettricità. Intanto, le famiglie vivono in uno spazio ampio ma poco controllato e inadeguato a garantire un minimo di comfort e protezione ai minori. Le difficoltà di assistenza aumentano per volontari e organizzazioni che non dispongono degli strumenti necessari per superare un’assenza prolungata del servizio elettrico.
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Il caso torna a sollevare quesiti sulla gestione delle emergenze abitative a latina, specialmente per chi ha perso la casa in eventi drammatici come quello di via al karama nell’estate precedente. Il nodo resta la mancanza di risposte rapide e interventi mirati da parte delle istituzioni locali, lasciando le famiglie su un piano precario, senza tempi certi per il ritorno alla normalità.
Condizioni di vita nelle strutture ex rossi sud, problemi reiterati e effetti su minori
Gli spazi messi a disposizione negli ex locali rossi sud ospitano famiglie con bambini di diverse età, compresi neonati di pochi mesi. L’interruzione dell’energia elettrica ha eliminato anche il funzionamento dell’acqua calda, complicando la cura quotidiana dei piccoli. Le donne presenti raccontano di dover usare acqua fredda per lavare i bambini, una situazione difficile da sostenere specie per neonati di quattro, sei e dieci mesi. Tra i disagi evidenziati si aggiunge la totale assenza di illuminazione esterna nelle ore serali: dall’imbrunire in poi, l’area resta al buio completo e i genitori devono affidarsi a torce portatili o pile a batteria.
Il grande spazio condiviso vede la presenza diffusa di topi, che rappresentano una minaccia per l’igiene e la sicurezza. Le volontarie hanno raccontato episodi di roditori che consumano alimenti lasciati sui tavoli o perfino bottiglie d’acqua. Per contenere il problema, hanno provato metodi artigianali come l’uso di colla per catturare i roditori, con risultati non certo efficaci visto l’alto numero di esemplari individuati.
I tentativi di interpellare gli enti locali e il silenzio istituzionale
Da parte dei volontari come patrizia randich, impegnata in prima linea con la caritas, sono stati fatti diversi tentativi di contatto con enti come il comune di latina e la provincia, responsabili del territorio e degli interventi di emergenza. Il black out elettrico però non ha trovato ancora spiegazioni ufficiali. Non è chiaro cosa abbia provocato il guasto o l’interruzione del servizio. I volontari riferiscono di un rimpallo di responsabilità tra i diversi enti, senza che nessuno si sia mosso concretamente per risolvere l’anomalia.
Questa situazione di stallo lascia le famiglie e soprattutto i bambini in condizioni di rischio e disagio, aggravando un quadro già segnato dall’emergenza abitativa. Il silenzio delle istituzioni, almeno fino ad ora, non ha portato ad nessun intervento risolutivo, alimentando preoccupazioni tra gli operatori sul terreno.