A l’aquila intitolata la biblioteca della foresteria per trapiantati a tommaso fasciani, giovane scomparso nel 2024

A l’aquila intitolata la biblioteca della foresteria per trapiantati a tommaso fasciani, giovane scomparso nel 2024

La città de L’Aquila intitola la biblioteca della Foresteria per trapiantati di rene a Tommaso Fasciani, ricordando il giovane e sottolineando l’importanza del sostegno alle famiglie e ai pazienti.
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La città de L’Aquila ha intitolato la biblioteca della foresteria per trapiantati di rene a Tommaso Fasciani, giovane scomparso nel 2024, in una cerimonia partecipata da familiari, medici e associazioni, sottolineando l’importanza della solidarietà e del sostegno ai pazienti. - Gaeta.it

La città de l’aquila ha reso omaggio a tommaso fasciani, giovane professionista scomparso drammaticamente a dicembre 2024, dedicandogli la biblioteca all’interno della foresteria per trapiantati di rene. La cerimonia, sobria ma molto partecipata, ha riunito familiari, amici e rappresentanti di diverse associazioni legate al mondo dei trapianti, sottolineando l’importanza del sostegno e della memoria nel contesto sanitario e sociale.

La cerimonia di intitolazione a tommaso fasciani

L’intitolazione della biblioteca si è svolta presso la foresteria per trapiantati di rene a l’aquila, struttura che offre ospitalità gratuita a pazienti provenienti da fuori città. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi familiari e amici di tommaso fasciani, con un clima di profonda partecipazione emotiva. Il velo che copriva la targa dedicata a fasciani è stato rimosso simbolicamente dalla madre, dal padre e dalla sorella, elementi chiave della famiglia che hanno dimostrato un forte legame e hanno accolto il sostegno della comunità presente.

Tra i presenti, il professor fabio vistoli, primario di chirurgia universitaria e responsabile del blocco trapianti dell’ospedale locale, ha espresso parole toccanti. Vistoli ha evidenziato come questo gesto rappresenti un vero segno di solidarietà, soprattutto verso chi ha affrontato un lutto così doloroso. La presenza di tanti partecipanti, compresi medici, rappresentanti associativi e cittadini, ha reso la cerimonia un momento di condivisione e riflessione sull’importanza dell’impegno verso i trapianti e il sostegno ai pazienti.

Il coinvolgimento della famiglia fasciani e il sostegno alle foresterie per malati

La famiglia fasciani-frezza ha avuto un ruolo centrale nella commemorazione e nel supporto alle iniziative legate alle foresterie. Questi spazi di accoglienza, pensati per malati oncologici e riceventi trapianti renali, offrono alloggio sicuro e gratuito a chi viene da lontano per cure specialistiche. Silvia, la madre di tommaso, ha voluto ringraziare personalmente tutti i presenti, sottolineando l’importanza della solidarietà dimostrata nel corso degli eventi.

La famiglia ha sempre sostenuto con convinzione la realizzazione e la gestione di queste strutture, consapevole del ruolo cruciale che rivestono nella qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. L’impegno civile delle famiglie coinvolte ha permesso anche di mantenere vivo il ricordo di tommaso fasciani attraverso azioni concrete, capaci di trasformare il dolore in un sostegno tangibile per altri. Il momento della cerimonia ha dunque rappresentato anche un riconoscimento pubblico a questa dedizione costante.

La partecipazione delle associazioni e il valore simbolico della commemorazione

Alla cerimonia hanno preso parte anche esponenti di associazioni rilevanti per il mondo dei trapianti in abruzzo e a livello nazionale. Tra queste, l’associazione nazionale trapiantati di rene e astra hanno rappresentato i pazienti e i ricercatori impegnati nelle attività di prevenzione, cura e supporto. La collaborazione tra queste realtà contribuisce a migliorare le condizioni e i servizi offerti ai malati.

Al termine dell’incontro, ai familiari di tommaso fasciani è stata consegnata una mattonella in ceramica, emblema de l’aquila per la vita. Questo oggetto simboleggia il legame tra la città e il progetto di accoglienza, oltre che il ricordo duraturo e visibile del giovane professionista. L’evento ha ribadito il ruolo della comunità nel sostenere i percorsi di cura e nel mantenere vive le storie personali dietro ogni trapianto. La presenza di tante persone, sia locali che arrivate da fuori regione, ha dimostrato quanto questo ricordo abbia un valore che va oltre le mura dell’ospedale e della foresteria.

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