A jesi le cabine telefoniche dismesse diventano bibliocabine per lo scambio gratuito di libri

A jesi le cabine telefoniche dismesse diventano bibliocabine per lo scambio gratuito di libri

a jesi, il comune e la coop cooss marche trasformano cabine telefoniche dismesse in bibliocabine gestite da giovani per promuovere cultura, prevenzione delle dipendenze e partecipazione comunitaria.
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A Jesi, vecchie cabine telefoniche dismesse sono trasformate in "bibliocabine" per lo scambio gratuito di libri, coinvolgendo giovani in un progetto culturale e sociale promosso dal Comune e dalla cooperativa Cooss Marche. - Gaeta.it

Nel centro di jesi, in provincia di Ancona, un progetto trasforma le vecchie cabine telefoniche ormai inutilizzate in piccoli punti di scambio libri aperti a tutta la comunità. L’iniziativa coinvolge direttamente i giovani della città, chiamati a recuperare e trasformare questi spazi in bibliocabine, contenitori di cultura e creatività. La proposta nasce dalla collaborazione tra il Comune e la cooperativa Cooss Marche, con un’attenzione particolare ai temi del contrasto alle dipendenze e al gioco d’azzardo.

Il recupero delle cabine telefoniche come spazio di cultura condivisa

Le cabine telefoniche, da tempo abbandonate e in disuso, sono state consegnate al Comune di jesi dalla Tim e ora cambiano funzione. Sono tre gli spazi destinati a diventare bibliocabine, dove chiunque potrà prendere o lasciare libri liberamente. Queste strutture saranno collocate in punti strategici della città, accessibili a tutti, per diffondere lettura e cultura senza barriere. La trasformazione prevede anche il recupero di vecchi arredi e elettrodomestici di scarto, raccolti dai ragazzi stessi, per arredare e personalizzare gli spazi interni di queste cabine.

L’idea si fonde con il concetto di bookcrossing, pratica che invita a condividere libri senza obblighi, favorendo il dialogo e la socializzazione. Le bibliocabine non saranno solo contenitori di libri, ma ospiteranno anche creazioni artistiche dei giovani partecipanti: fotografie, disegni, poesie e racconti personali impreziosiscono questi nuovi punti di ritrovo culturale.

Il ruolo dei giovani e l’impegno della coop cooss marche

Sono adolescenti e giovani tra i 15 e i 25 anni i protagonisti di questa iniziativa. Lavorano in gruppo, progettano e si occupano di recuperare materiali per trasformare le cabine. Coordinati dalla cooperativa Cooss Marche, stanno mettendo in pratica competenze manuali e creative in un percorso che va oltre un semplice lavoro di volontariato. Il progetto “maneggiare le parole”, che dà il nome all’iniziativa, mira a coinvolgere i ragazzi e le ragazze in attività significative che migliorano il tessuto sociale locale.

La coop Cooss Marche opera con un approccio che lega cultura e prevenzione, soprattutto in relazione ai rischi legati a dipendenze diverse, come quelle dal gioco d’azzardo patologico. Il progetto è finanziato da fondi del dipartimento dipendenze patologiche e dal piano regionale che sostiene azioni di contrasto e riduzione del rischio. L’esperienza permette ai giovani non solo di apprendere, ma anche di diventare protagonisti di un lavoro collettivo che lascia un segno concreto nel territorio.

Un luogo di condivisione aperto a tutta la cittadinanza

L’obiettivo è offrire uno spazio urbano nuovo, dove la cultura si fa pratica quotidiana e si scambia senza costi o vincoli. Le bibliocabine diventano così un punto di incontro, aperto a cittadini di tutte le età, che possono qui trovare libri, leggere e magari conoscere storie scritte dai loro coetanei. La scelta di utilizzare cabine telefoniche, costruzioni simboliche destinate a comunicare, rende l’idea di un dialogo aperto con la città e chi la vive.

Le installazioni saranno sistemate in luoghi pubblici, destinati a una fruizione diffusa e libera, invitando il passante a fermarsi un attimo e concedersi un momento di lettura o creatività. Il progetto si inserisce all’interno del percorso più ampio che la città di jesi sta sostenendo per valorizzare la partecipazione delle nuove generazioni e stimolare la loro presenza attiva nel tessuto cittadino. Queste bibliocabine nascono così come piccole isole di confronto e scambio, in un contesto urbano che cambia volto.

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